L'andamento dei prestiti bancari ha subito a gennaio un ulteriore peggioramento, procedendo sul trend negativo segnato nei periodi precedenti. Secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia i finanziamenti al settore privato a gennaio hanno subito difatti una contrazione pari all'1,6% su base annua. Quelli alle famiglie sono scesi, sempre su base annua, dello 0,6%, mentre quelli alle imprese si sono ridotti del 2,8% rispetto al gennaio dello scorso anno.
Le situazioni di sofferenza bancaria, intendendosi con questa terminologia la situazione in cui la banca esprime formale richiesta di restituzione entro i termini di legge di tutti i crediti che la banca ha concesso al cliente, a gennaio sono invece cresciute arrivando al 17,5% su base annua, con un +0.9% su base mensile. È cresciuto anche il tasso dei depositi relativi al settore privato, raggiungendo a gennaio il 7,7%, con un +0,7% rispetto a dicembre. In calo invece il tasso di crescita annuale relativo alla raccolta obbligazionaria: dal 4,8% di dicembre al 2,2% di gennaio.
Il tasso di interesse sui nuovi prestiti concessi alle imprese, di importo inferiore al milione di euro, è diminuito su base mensile dello 0,04%, passando dal 4,43% di dicembre al 4,39% di gennaio. Anche per i prestiti di importo superiore al milione di euro si è registrato un calo del tasso di interesse, pari allo 0,06%, passando dal 3,15% al 3,09%. Invariato invece il tasso sui mutui alle famiglie (3,92%), mentre quello sul credito al consumo ha registrato un aumento dello 0,51%, passando dal 9,08% di dicembre al 9,59% di gennaio.
Il Codacons ha commentato i dati accennando ad una ipotesi di riforma che il prossimo governo dovrebbe opportunamente attuare, consistente nell'adozione di misure che consentano di ridimensionare fortemente l'ammontare dei compensi e dei bonus esorbitanti di cui godono banchieri e top manager del settore bancario.
Anche il presidente della Banca d'Italia, Ignazio Visco, si è detto favorevole all'adozione di misure che vincolino il compenso ai risultati di gestione e ha proposto il differimento dei pagamenti per un periodo di tempo sufficiente e idoneo a compiere le relative verifiche.
Visco ha poi chiarito il suo pensiero sulla attuale crisi finanziaria, precisando che è stato un errore fatale accettare l'idea della autoregolamentazione della finanza. La stabilità finanziaria dunque presuppone interventi mirati da parte della politica. Il presidente della Banca d'Italia Infine ha sottolineato la necessità di un ampliamento dei poteri di vigilanza, in maniera da sottoporre a controllo anche l'attività degli intermediari definiti rilevanti.