La Bce ha pubblicato i nuovi dati sui prestiti delle banche ai privati relativi a maggio 2012. I risultati mostrano una crescita dello 0,2% rispetto ad aprile 2012, mentre il confronto con lo scorso anno riporta un calo dello 0,1%. Questo nonostante la Banca Centrale Europea abbia foraggiato le banche con più di mille miliardi di liquidità a basso costo, grazie agli interventi voluti dal Direttore Centrale Mario Draghi (le cosiddette Ltro, longer-term refinancing operations).
Francoforte aveva elargito quelle somme con l'intenzione di ridurre la contrazione del debito a danno di famiglie e imprese, messe in difficoltà dalla crisi. Alla luce dei nuovi dati, c'è da chiedersi dove vadano a finire allora i soldi che l'Eurotower ha prestato alle banche. Non ai privati, bensì nell'acquisto di titoli di Stato, perché gli spread ancora alti generano rendimenti appetitosi. I prestiti Bce hanno cominciato a seguire quindi direzioni diverse: prima andavano verso gli istituti di credito, adesso verso i Governi.
Di conseguenza i finanziamenti bancari alle famiglie e alle imprese, che nei mesi scorsi erano cresciuti di 7 miliardi di euro (aprile e maggio 2012), segnano una flessione di 5 miliardi di euro. Viceversa, i prestiti di Francoforte ai Governi raggiungono un aumento di 32 miliardi di euro. In questo momento di incertezza riguardo al futuro della UE gli analisti sono pronti a scommettere sul fatto che il fiume dei prestiti ai Governi non accennerà a diminuire nel breve periodo.