Prestiti - Vi è una ampia e dettagliata letteratura circa i problemi dei privati e delle imprese a reperire denaro sufficiente a compiere investimenti o semplici acquisti. Le banche, infatti, sono sempre più restie a concedere prestiti e, qualora decidessero di concederli, vogliono in cambio garanzie sempre più stringenti. Tuttavia, tale comportamento da parte di tutti gli istituti di credito, sembra che non stia scongiurando il problema delle c.d. sofferenze bancarie. Anzi secondo un recente rapporto redatto dalla Banca d'Italia le sofferenze bancarie nell'anno 2013 sono in forte aumento rispetto a quelle fatte registrare l'anno precedente. Con il termine "sofferenze bancarie" si intende, sostanzialmente, l'insieme dei crediti di difficile riscossione. Questi sono passati dai 121,8 miliardi a novembre 2012 ai 149,5 di novembre 2013, facendo registrare un incremento di oltre il 22% (dato che deve far riflettere ancor di più se si considera una riduzione dei prestiti a livello assoluto). Tali sofferenze bancarie, fondamentalmente, derivano da tre diverse categorie:
- le imprese, che hanno generato sofferenze per ben 103,1 miliardi di euro contro gli 86 dell'anno precedente;
- le famiglie, che partecipano al totale delle sofferenze bancarie con un ammontare di 31,5 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del 14,34% rispetto all'anno 2012;
- le imprese familiari, che fanno contare sofferenze bancarie per circa 13 miliardi di euro.
Purtroppo, stando a quanto riportato da Standard & Poors, questi numeri sono destinati ad aumentare nell'anno appena iniziato. Ne consegue una prassi da parte di quasi tutti gli istituti di credito, di vendere i propri crediti ad operatori specializzati.