Le banche italiane nel 2012 hanno chiuso i rubinetti del credito nei confronti delle imprese, aumentando al contrario i prestiti alle Amministrazioni Pubbliche e alle istituzioni finanziarie (Società di intermediazione mobiliare, le Società fiduciarie di gestione, le Società di finanziamento e le Sicav).
Ecco i dati forniti da uno studio della Cgia di Mestre: nell'ultimo anno i prestiti erogati dalle banche alle imprese sono diminuiti del 4,1% (pari a 41,8 miliardi di euro), ma per le istituzioni finanziarie e la PA i prestiti erogati dagli istituti di credito sono cresciuti rispettivamente del 20,5% (pari a 40,2 miliardi di euro) e del 4,7% (+ 12,2 miliardi di euro). In termini generali, nell'ultimo anno le banche hanno mantenuto pressoché uguale l'ammontare dei prestiti complessivi erogati al mercato (+ 0,3%), ma hanno rimodulato le uscite privilegiando le finanziarie e la Pubblica amministrazione a scapito delle assicurazioni, delle imprese e delle famiglie.
"L'aumento dei prestiti alle Amministrazioni pubbliche non va sempre interpretato negativamente - dichiara Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - molte perplessità, invece, emergono dalla lettura dei dati riferiti alle istituzioni finanziarie. Ho l'impressione che gli istituti di credito abbiano privilegiato le finanziarie perché hanno trasferito su queste ultime i rischi legati al forte aumento delle sofferenze bancarie registrato in questo ultimo periodo. Con il pericolo che questa operazione contribuisca ad aumentare la finanziarizzazione dell'economia".
Ritorniamo ai numeri. Tra il settembre 2011 e lo stesso mese di quest'anno, l'aumento dei prestiti è stato dello 0,3%. In termini assoluti l'importo complessivo erogato ha toccato i 2.395 miliardi di euro. Oltre alle altre istituzioni finanziarie e alla Pubblica amministrazione, l'altro settore che ha registrato un incremento positivo dei prestiti elargiti dagli istituti di credito è stato quello delle istituzioni senza scopo di lucro (+1,7%).
Tra i settori che assieme alle imprese hanno registrato una contrazione dei prestiti la Cgia segnala le famiglie consumatrici (-0,4% pari a 1,9 miliardi di euro in meno) e le assicurazioni (-23,7% pari a 6,25 miliardi di euro in meno). Pressoché stabile la situazione registrata dalle istituzioni finanziarie e monetarie (ovvero le banche, i fondi comuni monetari, gli istituti di moneta elettronica e la Cassa depositi e prestiti): la riduzione è stata dello 0,1% (pari a -326 milioni di euro).