Se le famiglie italiane si rivelano tradizionalmente caute e prudenti nella richiesta di prestiti, la situazione di crisi ha portato gradualmente a una brusca contrazione della domanda di credito. I dati parlano chiaro, i mutui fanno registrare un -47% nei primi tre mesi dell'anno rispetto al trimestre precedente, mentre i prestiti personali un -11%. Questo è quanto emerge dalla 32esima edizione dell'Osservatorio sul credito realizzato da Assofin, Crif e Prometeia.
A conferma di questa frenata dei prestiti, che, quindi, non riguarda solo l'offerta (credit crunch), ma anche la domanda, sono arrivate anche le parole del presidente della Bce Mario Draghi: "Ci sono tre ragioni per cui le banche non fanno prestiti: per l'avversione al rischio, per l'insufficienza di capitale, per le difficoltà di raccolta". Draghi ha poi aggiunto che a questa situazione si aggiunge una "domanda di credito debole".
A determinare questo brusco calo della domanda di prestiti sono stati in particolare due fattori: l'innalzarsi dei tassi e la sempre maggior difficoltà di accesso al credito. Daniela Bastianelli, che da cinque anni è curatrice del Rapporto Crif ha affermato: "Da parte delle banche c'è stata sempre un'offerta più selettiva per le tensioni sul debito a livello internazionale". Anche se negli ultimi mesi si sono allentate le tensioni grazie agli interventi Bce, "l'atteggiamento delle banche non si è modificato".
In questo quadro non sorprende la sempre maggior cautela delle famiglie nei confronti dell'indebitamento. Se inizialmente sono stati i prestiti finalizzati, cioè quelli legati ai consumi a crollare, il trend negativo ha poi coinvolto anche i prestiti personali, segno di una tendenza irreversibile verso il ribasso del mercato del credito al consumo nel suo complesso.
I segnali per il 2012 indicano ancora recessione per l'economia, ci si augura, però, che gli istituti di credito, come già avvenuto con alcune iniziative in Lombardia, sappiano intervenire a favore delle famiglie non solo con agevolazioni mirate, ma anche con un allentamento delle condizioni di offerta dei prestiti.