La questione del comportamento delle banche italiane rispetto all'erogazione di prestiti a imprese e famiglie continua a essere motivo di discussione. Dopo le parole del direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini, che ha dichiarato che le banche non hanno "mai fatto mancare credito alle imprese", ieri, in un'audizione alla Camera è stata la volta del presidente dell'Abi Giuseppe Mussari. Mussari è intervenuto a difesa degli istituti bancari nazionali, accusati di non utilizzare la liquidità ottenuta dalla Bce per erogare prestiti, ma semplicemente per rimpolpare i propri depositi o per acquistare bond. "Le banche italiane possono benissimo usare quei soldi per comprare i Btp senza intaccare il credito a famiglie e imprese", ha detto Mussari. Queste parole, tuttavia, stonano completamente con la situazione denunciata dalle Pmi del nostro Paese.
Una recente ricerca dell'istituto Swg in collaborazione con il Cna, condotta su un campione significativo di imprese del nostro Paese con meno di 50 dipendenti, ha infatti mostrato come la concessione di prestiti e finanziamenti per le aziende sia diventato negli ultimi tempi sempre più difficile, soprattutto per artigiani e piccole e medie imprese. I dati dell'indagine parlano di un 56% di imprese che negli ultimi tre mesi ha riscontrato un irrigidimento nella concessione di prestiti; la stretta del credito si fa sentire in maniera più forte nel Mezzogiorno, dove la percentuale sale al 66%. Per le aziende impegnate nel campo delle costruzioni, infine, la situazione appare ancora più grave, perché è peggiorata per ben sette aziende su dieci.
Ad aggravare ancora di più questo quadro già difficile, si registra anche un diffuso atteggiamento di pessimismo. Il 78% delle imprese, secondo l'indagine di Swg, ritiene infatti che la situazione attuale sia peggiorata rispetto alla stretta creditizia che si è verificata nel 2008/2009. Le percentuali salgono ancora una volta se si guarda alla aziende meridionali, dove le sofferenze si registrano per l'83% delle aziende e nel settore delle costruzioni (82%).
Il fatto preoccupante è che, secondo gli imprenditori, il peggio dovrebbe ancora venire: nel prossimo trimestre, l'irrigidimento nella concessione di prestiti da parte delle banche potrebbe arrivare a colpire il 58% delle aziende. Ciò che ci si augura, invece, è che la liquidità che le banche hanno ottenuto dalla Bce (e probabilmente otterranno ancora a fine febbraio), possa arrivare a garantire la possibilità di prestiti anche a famiglie e imprese.