I mini bond sono un canale utile a reperire capitali. Perché può capitare che un’impresa abbia la necessità di reperire un finanziamento per mettere a punto un progetto, per affrontare un debito, perché è un periodo difficile e manca liquidità. Per questo motivo esistono diversi strumenti volti al finanziamento, e per questo motivo le banche mettono a disposizione i prestiti. Per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze si può decidere di mettere i prestiti dei migliori istituti di credito a confronto, in modo da essere certi di trovare un prodotto di qualità.
E informandosi su Fiditalia e i suoi prodotti e confrontandoli con quelli di Findomestic, Agos, IBL Banca e dei numerosi altri istituti presenti sul mercato, si potrà selezionare il prestito più vantaggioso. Come ha sottolineato Roberto Calugi, dirigente dell’area Sviluppo delle Imprese per la Camera di Commercio di Milano, però, in Italia c’è un forte squilibrio nelle fonti di finanziamento a cui le imprese si rivolgono.
L’iniziativa della Camera di Commercio
Tre prestiti su quattro arrivano dalle banche, mentre vengono snobbati altri tipi di canali per reperire capitali, come ad esempio i mini bond. Per cercare di aumentare l’emissione di obbligazioni di medio-lungo termine (questa la definizione di mini bond), la Camera di Commercio di Milano ha messo a disposizione di medie e piccole imprese non quotate l’iniziativa “Mini bond: un consulente in azienda”, per fornire consulenza specializzata in materia.
Cosa sono i mini bond
I mini bond sono strumenti finanziari che possono essere utilizzati dalle imprese di piccola e media dimensione, ad esclusione delle banche e delle micro-imprese, e permettono di raccogliere capitali beneficiando di vantaggi legali e fiscali in modo analogo a quanto succede per le società quotate in Borsa.
I principali benefici sono la piena deducibilità degli interessi passivi, l’illimitatezza dell’emissione di obbligazioni e l’immediata deducibilità dei costi di emissione.
Perché così poca popolarità?
L’iniziativa della Camera di Commercio è volta principalmente a creare un’inversione di tendenza nel mercato dei prestiti, in quanto i mini bond in Italia contano come metodo di finanziamento solo con l’11%. Il motivo di questa mancata popolarità è dovuto ai limiti fiscali e amministrativi che fino a qualche anno fa contribuivano a frenare la crescita del mercato.
Per questo motivo sono nati i mini bond, che a differenza dei tradizionali metodi di finanziamento che prevedono un esborso non indifferente da parte delle imprese, offrono invece la possibilità di fare fronte solo agli interessi sul finanziamento ottenuto.
La guida all’uso
Per cercare di favorire la diffusione nell’utilizzo dei mini bond, la Camera di Commercio ha messo a disposizione una guida all’uso. Come leggiamo nella premessa, la diffusione richiede anche “un cambiamento di tipo culturale”, perché negli altri paesi dell’Europa i canali alternativi al tradizionale prestito sono i più diffusi. In ogni caso quella dei mini bond sarà “una evoluzione ormai imprescindibile”.