L'attuale condizione di grave crisi economica, sviluppatasi tra il 2008 e il 2012, sta rendendo estremamente difficile alle piccole e medie imprese l'accesso al prestito bancario o ai finanziamenti pubblici. Le cause della crisi economica sono state la crisi finanziaria del 2007 che ha avuto origine negli Stati Uniti con lo scoppio della bolla dei mutui subprime, i prezzi elevati delle materie prime, la crisi alimentare mondiale, l'aumento dell'inflazione, l'eccessivo debito pubblico e la preoccupante recessione economica mondiale con ripercussioni sul settore creditizio.
Le imprese chiedono credito alle banche principalmente per finanziare il capitale circolante e ristrutturare il debito, in quanto non risulta possibile l'autofinanziamento attraverso le vendite a causa di un elevato calo delle stesse e, quindi, degli utili. Le aziende hanno bisogno di un sostegno finanziario nel breve periodo per evitare problematiche interne come pagamenti pendenti di stipendi e di merci che stanno soffocando l'attività economica, o, addirittura, la cessazione dell'attività.
Le banche valutano tali finanziamenti non concedibili in quanto non utilizzati per nuovi investimenti. Le imprese rischiano, in tali condizioni, l'insolvibilità. Il Fondo monetario internazionale ha stimato un peggioramento dei conti italiani per il 2013, mentre l'istituto di statistica Istat prevede un ulteriore calo del Pil italiano, contrazione dei consumi e redditi, quindi ulteriore recessione e disoccupazione per il 2013. Pertanto le banche hanno ridotto l'erogazione del credito alle piccole e medie aziende.
I commercialisti veneti, in accordo con le aziende di Confindustria Veneto, hanno deciso di elaborare un sistema di rating per consentire alle aziende di accedere con più facilità al credito. Le valutazioni fatte dai commercialisti permetteranno, inoltre, alle banche di ridurre i tempi di erogazione dei prestiti, normalmente influenzati dall'analisi del bilancio che gli istituti di credito devono fare per valutare le condizioni di solvibilità delle imprese richiedenti il finanziamento. Grazie al nuovo rating le imprese riceveranno una valutazione accurata delle loro condizioni, attraverso un'analisi del bilancio e delle proiezioni future dello sviluppo dell'azienda, in modo da fornire alle banche una garanzia di solidità e solvibilità, quindi una elevata sicurezza che le imprese possano restituire i prestiti.
Buone notizie dal comparto dei finanziamenti pubblici: l'assessorato allo Sviluppo economico Loredana Capone e i rappresentanti dei Confidi della Regione Puglia hanno firmato il 6 dicembre la stipula dell'accordo per il trasferimento di 50 milioni di euro a quattro Confidi pugliesi (Co.Fidi Puglia, Fidindustria, Confidi Confcommercio, Artigianfidi) per aiutare le piccole e medie imprese ad accedere al credito bancario per un totale di 50 milioni di euro ripartiti tra le quattro Confidi. Il credito garantito servirà per sostenere gli investimenti, ristrutturare il debito e sostenere l'attivo circolante. Sarà consentita la garanzia per gli investimenti iniziali pari a 2,5 milioni di euro.
I Confidi garantiranno il finanziamento bancario per le aziende fino all'80% del finanziamento. I 50 milioni di euro trasferiti dalla Regione ai Confidi consentiranno di sviluppare per le piccole e medie imprese già attive garanzie pari a 350 milioni di euro, poichè l'ammontare delle garanzie concesse non dovrà essere inferiore a sette volte la disponibilità del fondo.