Non si placa il dibattito in merito alla legge di stabilità: sulla manovra sono già stati presentati oltre 3 mila emendamenti.
3.093, per la precisione, sono le proposte depositate finora presso la Commissione Bilancio del Senato. E non è tutto, perchè alcune delle proposte devono ancora essere formalizzate. Tra queste, ce n'è una che incontra il favore di diversi schieramenti politici e che tocca uno dei temi più vitali per l'Italia: il credito alle imprese.
L'emendamento in questione, i cui dettagli sono stati anticipati sulle pagine de "Il Messaggero", porterà le firme di Giorgio Santini (Pd) e Antonio D'Alì (PdL), e si pone l'obiettivo di individuare un nuovo meccanismo per incoraggiare l'erogazione di prestiti alle Pmi, favorendo così la crescita del tessuto produttivo del paese.
In che modo? Attraverso la concessione di garanzie da parte dello Stato per l'acquisto dalle banche, da parte della Cassa Depositi e Prestiti, di crediti cartolarizzati. Sarebbe possibile, in questo modo, frenare la crescente prudenza nell'erogazione di finanziamenti da parte delle banche, che temono sempre di più insolvenza e per questo stanno di fatto chiudendo i rubinetti del credito.
Gli ultimi dati, infatti, parlano chiaro: Bankitalia riporta per il mese di settembre l'ennesimo calo nelle erogazioni al settore privato, con i prestiti alle imprese diminuiti del 4,2% annuo. Ora si attende la stesura nero su bianco dell'emendamento, che è stato già discusso dai due relatori di Pd e PdL con l'esecutivo Letta.