Intesa SanPaolo ha erogato tra gennaio e ottobre oltre 32 miliardi di euro di prestiti a medio e lungo termine e punta al conseguimento dell'obiettivo dei 37 miliardi di euro di nuove erogazione entro fine anno. Questo dato rappresenta un dato in crescita del 48,3% che, con i 26miliardi opzionati da famiglie e piccole imprese, consentono una crescita del 62%.
Intesa SanPaolo pensa alla riduzione delle filiali
Questo caso di
successo rappresentato dai prestiti
Intesa SanPaolo, si unisce al nuovo modello di filiale che
Stefano Barrese, responsabile dell'area sales & marketing, ha
presentato per il gruppo: nel 2016 il numero di filiali verrà
ridotto a 3.300, rispetto alle 4.100 del 2013; per fare questo Intesa
sta pensando di rinnovare 50 filiali di dimensioni medio-grande,
in modo tale da avere "solo" mille filiali tra il 2017 e il
2018.
L'investimento di 500milioni di euro, che permetterà di
avere un risparmio del 10% su ogni filiale, porterà ad avere
agenzie di 500 metri quadrati in cui verranno occupate 15
persone.
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Intesa SanPaolo pensa a un investimento in Rcs e non teme Poste Italiane
Per quanto riguarda i progetti di investimento in settori extra-bancari, Intesa SanPaolo conta di cedere la sua partecipazione del 4,176% in Rcs, nonostante il titolo sia sceso ai minimi storici, dal momento che Rcs è una delle numerose aziende a cui la banca ha erogato prestiti.
Sul fronte finanza
e borsa, la compagine bancaria non teme il fatto che Poste
Italiane si sia quotata in borsa: i due soggetti, infatti, erano
già concorrenti e la dirigenza di Intesa SanPaolo non si dice
preoccupata, ritenendo di avere ancora numerosi punti di forza
rispetto alle Poste.
Questo dato è confermato dal fatto che
il titolo bancario ha segnato uno dei migliori risultati tra le blue
chip (le società ad alta capitalizzazione azionaria) con un +1,25% a
3,25 euro.
Il traguardo quasi raggiunto (in anticipo) dei 37 miliardi di prestiti, i dati positivi delle erogazioni alle famiglie, su cui la banca punta molto, i riscontri positivi di Piazza Affari, confermano l'istituto bancario nato dalla fusione per incorporazione di Sanpaolo IMI in Banca Intesa, come uno dei più prolifici sul mercato.