Niente prestiti per lo studio ai dissidenti di piazza Taksim e di Gezi Park, è questo il provvedimento preso dal Kyk, l'Istituto turco per i prestiti per l'educazione superiore, che ha deciso di contrastare così le forti contestazioni che da mesi si susseguono a Istanbul in Turchia.
Un annuncio shock che prende di mira gli studenti scesi in piazza per protestare contro il governo Erdogan, che punta ovviamente a sopprimere il dissenso anche tramite questi disincentivi economici. Ecco uno stralcio del comunicato del Kyk che non ritiene idonei alla concessione del prestito "tutti coloro che sono coinvolti in eventi di anarchia e terrorismo o che partecipano a comportamenti che violano il diritto all'educazione" (come resistenze, boicottaggi, occupazioni, scrittura e pittura in spazi pubblici, intonazione di slogan, ecc.) atti che siano tentati parzialmente o portati a completamente a compimento.
Una regola che, secondo il magazine turco Hurriyet, era già presente nelle condizioni per la concessione di un prestito studenti, ma solo quest'anno è stata messa in primo piano nei bandi dell'Istituto, mentre non si trova navigando sul sito ufficiale del Kyk.
Insomma per la Turchia del primo ministro Erdogan, chi protesta contro il governo per l'ottenimento e la difesa dei propri diritti, è un sovversivo che viola il "diritto all'educazione" per azioni di "anarchia e terrorismo". È veramente pronto questo paese per entrare nell'Unione Europea?