Il 2012 sarà ricordato come un anno nero per le imprese. Secondo le rilevazioni della Cgia di Mestre, i prestiti alle Pmi sono letteralmente crollati negli ultimi 12 mesi, registrando un calo pari a 38,6 miliardi di euro. Nello stesso periodo, le sofferenze sono aumentate di oltre 14 miliardi. Una "buona notizia" riguarda invece i fallimenti, rimasti sostanzialmente stabili (+ 114).
Ecco i dati del rapporto della Cgia nel dettaglio. Tra l'ottobre di quest'anno e lo stesso mese del 2011 i prestiti alle imprese sono calati del 3,8% (pari a -38,6 miliardi di euro). Ad ottobre 2012 (ultimo dato disponibile) gli impieghi erogati alle società non finanziarie e alle famiglie produttrici ammontano a 968,7 miliardi di euro.
Sempre tra l'ottobre di quest'anno e lo stesso mese del 2011 la mancata restituzione dei prestiti erogati dalle banche è aumentata di 14,1 miliardi di euro (+18,3%). Attualmente, l'ammontare dell'insoluto tocca i 91,2 miliardi di euro, cifra che, purtroppo, sembra destinata a salire. Nei primi nove mesi di quest'anno, il numero delle imprese che hanno chiuso per fallimento ha raggiunto quota 8.718. Rispetto allo stesso periodo del 2011, il numero è aumentato di sole 114 unità (+1,3%).
"Con la contrazione degli ordinativi, l'aumento dei tempi di pagamento e del carico fiscale, le imprese sono ormai allo stremo - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia -. Se si aggiunge la stretta creditizia in atto e la crescente difficoltà a restituire i prestiti ricevuti, mi sorprende che il numero dei fallimenti non sia esploso. Sicuramente molte rimangono ancora in piedi perché stanno tagliando sul personale, mentre altre stanno raccogliendo le ultime forze rimaste, facendo ricorso al capitale familiare".