Ricchi diventati super-ricchi e poveri sempre più poveri. E' questa la fotografia che negli ultimi cinque anni, ha sconvolto l'intero assetto economico mondiale. L'influenza degli istituti di credito ha giocato un ruolo fondamentale e il grosso degli investimenti si è spostato su prodotti sicuri come i Titoli di Stato, perché garantiti dalle banche centrali.
Tutto ciò, naturalmente gioca a sfavore dell'economia reale, che soffre della mancanza di credito e prestiti, non solo alle famiglie, ma anche alle piccole e medie imprese, che ogni giorno si vedono costrette a chiudere i battenti per una crisi che non trova nessuna uscita da quel labirintico tunnel che si chiama fallimento.
In parole povere le banche sono sempre più a corto di liquidità, soprattutto nel settore del piccolo e medio credito, perché non raccolgono masse di denaro dai piccoli risparmiatori. Perciò sottraggono capitali al sistema paese, spostando i propri guadagni nelle nuove istituzioni finanziarie gestite dalle famiglie più potenti, creando un insieme di organismi quasi nascosti per gestire ad hoc, i capitali dei super ricchi.
Sono i Family Office, i detentori del potere finanziario mondiale, con un capitale stimato di circa 500 miliardi di dollari, che invadendo a macchia d'olio alcuni settori tradizionalmente gestiti dalle banche, traggono un vantaggioso ritorno.
Dall'investimento nei settori energetici all'agricoltura, passando per il trade finance, sono queste le nuove frontiere del guadagno, con un capitale aumentato del 20% rispetto a quello investito, quindi superiore al tasso interbancario corrente.
La conseguenza diretta si chiama concentrazione di denaro nelle mani di pochi che sostituendosi alle tradizionali banche, provoca una speculazione economica su scala mondiale.
In sostanza, i fiumi di denaro messi a disposizione nell'ultimo ventennio non esistono più, gli investimenti si diversificano nei settori produttivi, evitando l'ammasso di capitali nei flussi finanziari ritenuti ormai a rischio default.
L'astuto stratagemma, risultante da tale operazione è semplice: pochi sono gli investitori e in pochi condividono i guadagni. Chi sono? i Family Office.
Sintetizzando, i nuovi magnati si sostituiscono alle banche, non prestano soldi, ma immettono liquidità sul mercato, finanziando l'economia del futuro.