Una frode creditizia ancora poco conosciuta dagli italiani che mal se ne tutelano, peccato però che il fenomeno sia in continua crescita, avendo già raggiunto nei primi sei mesi del 2012 dati allarmanti. Sono stati infatti ben 9000 le persone che sono cadute vittime del furto d'identità.
I dati emergono dall'Osservatorio sulle frodi creditizie svolto dal Crif. I malcapitati scoprono di essere finite nel mirino dei criminali quando decidono di richiedere un prestito e senza un'apparente ragione se lo vedono rifiutato. L'operazione primaria che sta infatti alla base di questa truffa consiste proprio nell'ottenere indebitamente da parte dai frodatori delle informazioni sensibili che permettano un facile accesso al credito tramite false credenziali. Ecco che il soggetto vittima di frode scopre, quando per la prima volta richiede un prestito, di aver, a sua insaputa, già fatto un finanziamento e di non averlo mai rimborsato essendo quindi ormai considerato suo malgrado un "cliente inaffidabile". Inaffidabile, perché qualcuno gli ha rubato l'identità.
Dall'analisi emerge altresì che il numero più grandi di frodi riguardano proprio i prestiti finalizzati di piccolo importo (+5.4% rispetto al 2011), quelli cioè che possono essere contratti direttamente dal negoziante o rivenditore al momento dell'acquisto del bene, e che sono soggetti a controlli meno approfonditi. A livello geografico le regioni maggiormente colpite sono la Campania, la Lombardia, la Sicilia e il Lazio, che registrano quasi la metà delle frodi.
Per i criminali nell'era dei social network la vita è sicuramente più facile, è molto più semplice accedere ad una miriade di informazioni riservate, gli utenti forniscono quotidianamente una quantità elevata di informazioni personali nei propri blog.
Inoltre spesso, imprudentemente, rispondiamo ad email riguardanti la richiesta di dati personali, password o numeri di conto corrente, inoltrate dai malviventi che dichiarano di essere incaricati di banche o poste, questo tipo di frode è detto phishing, il furto di posta elettronica. Altro canale ricco di informazioni riservate è la nostra spazzatura, bin raiding, molte informazioni possono infatti emergere dai vecchi contratti, estratti conti, bollette della luce e del telefono, e lettere personali, tutti documenti gettati senza essere stracciati.
Recuperare la propria identità rubata può essere un processo lungo, complicato oltreché tremendamente dannoso, ecco perché è importante essere maggiormente consapevoli del fenomeno ed essere accorti nel "non lasciare tracce personali" che potrebbero incautamente finire nelle mani sbagliate.