In meno di sette gironi sono arrivate più di 100 richieste di prestiti alla Regione Veneto dopo il varo del piano di soccorso delle piccole e medie imprese che si trovano in una situazione di crisi finanziaria.
Il problema della difficoltà dell'accesso al credito da parte delle Pmi ha riguardato nell'ultimo periodo tutto il Paese. In Veneto, però, il credit crunch si è fatto sentire in modo particolarmente pesante. A conferma di questo emerge un bilancio allarmante: 23 suicidi di imprenditori dall'inizio dell'anno.
Il provvedimento, che l'assessore allo Sviluppo economico Isi Coppola ha definito"piano straordinario contro la crisi", per allontanare la più macabra definizione "delibera anti suicidi", è stato varato la scorsa settimana e prevede l'attivazione di finanziamenti agevolati da 25 mila a 500 mila euro per tutte le imprese che si trovano in crisi di liquidità. L'iniziativa permette agli imprenditori veneti di accedere a un fondo di 350 milioni di euro, che prevede l'erogazione di prestiti agevolati quasi a tasso zero, fino a 500 mila euro in un mese da rimborsare entro 5 anni.
Queste misure straordinarie hanno visto l'estensione del fondo di rotazione di Veneto Sviluppo, finanziaria della Regione, destinato alle imprese venete interessate a investire, anche alle aziende che dimostrano di avanzare crediti dalla P.A. o da aziende private. Per ottenere i prestiti agevolati, l'impresa deve semplicemente fare richiesta di credito in banca oppure presso la Regione. E' necessario che l'azienda rispecchi i criteri europei che definiscono le pmi e che i crediti siano certificati. Oltre alle richieste in Regione, oggi si sommeranno le domande giunte direttamente agli istituti di credito.