Il fatto appare piuttosto grave: le banche sembrano voler boicottare il piano di soccorso per le piccole e medie imprese venete varato dalla Regione per favorire l'accesso ai prestiti. A dirlo è stato l'assessore allo Sviluppo economico Isi Coppola che, dopo l'incontro di lunedì con le banche e i confidi nella sede di Veneto Sviluppo, ha dovuto fare i conti con l'atteggiamento poco concessivo da parte degli istituti di credito.
L'appuntamento, doveva verificare la disponibilità delle banche che fanno parte della finanziaria regionale ad adottare le misure previste dal nuovo piano anti-crisi promosso dalla Regione Veneto, che prevede finanziamenti agevolati da 25 mila a 500 mila euro (per 350 milioni totali, che diventano 700 milioni con dei fondi di rotazione) in aiuto a tutte quelle aziende in crisi di liquidità che hanno dei debiti insoluti.
All'uscita dell'incontro le parole dell'assessore sono state queste: "E' stato un pomeriggio uggioso, sotto tutti punti di vista, avrei veramente voluto che andasse in altro modo. La Regione ha attuato uno sforzo che tutti hanno compreso e apprezzato, ma non ho avuto la sensazione di sostegno condiviso da parte degli istituti bancari e dai confidi. Forse giochiamo una partita diversa, ma qui non c'è chi vince e chi perde: perde il Veneto".
Questo episodio manifesta ancora una volta il disallineamento tra politica e banche nei confronti della crisi che sta colpendo sopratutto famiglie e imprese. L'assessore Coppola, comunque, ha voluto sottolineare l'importanza di una necessaria collaborazione da parte degli istituti di credito che dovrebbero quanto meno avere la "volontà di ragionare fuori dagli schemi". L'assessore appare quindi decisa a convincere gli istituti che hanno parte in Veneto Sviluppo a "fare la loro parte", per cui "vigileremo con scrupolo e attenzione affinché non vi siano inutili perdite di tempo e questo strumento possa realmente funzionare a sostegno delle nostre aziende".