Sono ingenti le risorse legate ai finanziamenti europei per la nuova programmazione, quella 2014-2020. Basti pensare che solo per la ricerca per tutto il Vecchio Continente ci sono a disposizione ben 70 miliardi euro attraverso il programma Horizon 2020. Il problema è quello di saper intercettare questi finanziamenti utilizzandoli poi al meglio.
E per questo, ancor di più rispetto al passato, è necessario attivare importanti sinergie in vista del nuovo ciclo. Tra le grandi città italiane in prima fila nel considerare tale aspetto c'è Milano che, in particolare, tenderà rafforzare le sinergie tra Comune, centri di ricerca ed Università in vista della nuova programmazione comunitaria.
Questo è quanto hanno messo in risalto, tra l'altro, Mario Melazzini e Cristina Tajani rispettivamente assessore alla Sanità della Regione Lombardia ed assessore alle Politiche per il Lavoro, per l'Università e per la Ricerca, citando i risultati di uno studio. Trattasi, nello specifico, di un Rapporto realizzato da Scienceonthenet da cui è emerso che siano oltre mille le imprese milanesi che sono protagoniste nell'Ue con i progetti di ricerca finanziati attraverso la programmazione comunitaria.
La presenza di queste realtà imprenditoriali sul territorio milanese genera un indotto quantificato in ben 300 milioni di euro circa. I settori di ricerca spaziano dalle biotecnologie alla biomedicina e passando per l'information technology, l'energia, l'ambiente, le scienze economiche e sociali, la ricerca spaziale.