Quella delle banche che stanno iniziando a concedere credito con meno restrizioni rispetto al passato sembra essere solo una buona intenzione. Questo almeno stando agli ultimissimi dati della Banca centrale europea (Bce) sul mese di luglio del 2013, da cui è emerso per i prestiti e per i finanziamenti al settore privato un calo su base annua pari all'1,9%.
Può sembrare una contrazione contenuta, ma purtroppo la tendenza è tale che nel Vecchio Continente piuttosto che andare avanti si sta tornando indietro. Questo perché a giugno la contrazione dei finanziamenti al settore privato aveva fatto registrare un -1,6% contro il -1,1% del mese precedente.
Entrando nel dettaglio dei dati della Bce, il -1,9% di luglio è frutto della caduta del credito alle imprese con un -3,7% solo in parte compensato dal modesto +0,1% rilevato per i prestiti erogati alle famiglie. Il +0,1% di incremento è a sua volta frutto di una dinamica cedente del credito al consumo, con un -2,7%, e di un mini-rimbalzo dello 0,8% per i finanziamenti concessi in Europa alle famiglie con la finalità d'acquisto di abitazioni.
I dati ufficiali della Banca centrale europea (Bce) arrivano peraltro dopo che nei giorni scorsi in Italia con un Rapporto sui prestiti l'Associazione degli artigiani della Cgia di Mestre aveva lanciato un nuovo allarme sul credito. Specie al Sud, infatti, si registra un forte calo delle erogazioni di prestiti con il conseguente rischio di un aumento sensibile dell'usura in Regioni come la Sicilia, Puglia, Calabria e Campania.