Nonostante l'appoggio della Bce alla Spagna, con la promessa di finanziamenti agevolati per 100 miliardi di euro, il futuro dell'Europa appare sempre più incerto. A lanciare questo campanello di allarme sono i dati del bollettino mensile Bce che confermano le previsioni per i prossimi mesi di una debole crescita, che porta forte incertezza "dando luogo a maggiori rischi al ribasso per le prospettive economiche".
Questi dati che arrivano dopo le dichiarazioni di qualche giorno fa dello stesso presidente della Bce Mario Draghi a seguito la riunione del Consiglio direttivo e dopo l'avvertimento del direttore generale del Fmi per cui sarebbe necessario intervenire entro tre mesi per salvare l'euro e sembrano vanificare i finanziamenti che verranno concessi alle banche spagnole e che dovrebbero servire non solo a rifinanziare il sistema bancario spagnolo, ma anche a non far crollare quello degli altri Paesi Ue, in primis quello dell'Italia.
Nel bollettino mensile di giugno la Bce sottolinea in particolare la preoccupazione per "la possibile propagazione all'economia reale" delle tensioni finanziarie nonché "la possibilità di nuovi rincari delle materie prime nel medio periodo". Inoltre la crescita appare fortemente indebolita dalle tensioni create dal debito sovrano di alcuni Stati e dall'elevato tasso di disoccupazione che sembra continuerà a crescere anche nei prossimi mesi.
A minacciare prospettive di ripresa c'è anche la situazione economica di famiglie e imprese. La Bce sottolinea che i finanziamenti a famiglie e imprese nell'Eurozona sono rallentati dello 0,8% in aprile contro l'1,2% di marzo, e che "è probabile che la domanda di credito risulti contenuta nel periodo a venire". Per questo è necessario che "le banche seguitino a rafforzare ulteriormente la propria capacità di tenuta. La solidità dei bilanci bancari sarà un fattore chiave per agevolare sia un'adeguata offerta di credito all'economia, sia la normalizzazione di tutti i canali di finanziamento".
La Bce ha quindi invitato i singoli Paesi a continuare la politica di riforme per dare stimolo al mercato del lavoro e alla crescita. L'appuntamento fondamentale per l'Europa, ma non solo, per la ripresa economia mondiale è atteso ora per il G20 del Messico che si terrà i prossimi 18 e 19 giugno.