Forse qualcosa inizia a muoversi in senso positivo nel rapporto tra istituti di credito e piccole e medie imprese italiane. Negli ultimi anni, il settore dei finanizamenti alle imprese ha accusato un'involuzione shock, attivando un circolo vizioso che ha incrinato il rapporto tra banche e imprenditori, con le prime spinte a disinvestire, i secondi a non avanzare domande di prestiti per sostenere i propri affari. E col web a fare da scudo, a offrire condizioni un po' più favorevoli e a spingere i cittadini a informarsi sui finanziamenti esistenti e su come richiederli.
La realtà che ci si è palesata davanti, tuttavia, ha motrato tutte le falle di un sistema in crisi, senza soldi né idee e che annaspa ancora nel fondale della regressione. La possibilità di porre i prodotti Findomestic a confronto con quelli di Agos, Fiditalia e tutti gli altri ha aiutato aziende e famiglie a rintracciare soluzioni più praticabili, a fronte però di una quantità di risorse misera. La Legge di Stabilità del 2015 fornirà proprio ciò che manca alle Pmi italiane: le risorse. E lo farà attraverso una serie di finanziamenti alle imprese che riguarderanno diversi settori produttivi.
Tra i provvedimenti inclusi nella legge, l'estensione del Fondo di Garanzia istituito nel 2011 anche alle medie imprese con un numero di dipendenti inferiore a 500 (ad oggi riguarda solo quelle dai 250 in giù). Si tratta di una garanzia dell'80% su qualsiasi operazione finanziaria relativa alla gestione dell'impresa, per un massimo di 2,5 milioni di euro.
La legge estende anche gli incentivi sulle reti d'impresa, portati da 5 a 10 milioni di euro e che si rivolgono ora a qualsiasi rete d'impresa che dimostri una portata innovativa. Le imprese che richiederanno tali incentivi dovranno presentare progetti della durata almeno biennale che concernono: hardware e software inidirizzati a istruzione, artiginato, microimprese; incubatori per l'artigianato digitale; fabbricazione digitale per artigianato e microimprese; reti manifatturiere orientate alla digitalizzazione dei processi.
Investimenti anche nel settore del latte caseario per il triennio 2015-17. Il Fondo Latte di Qualità sarà pari a 108 milioni di euro, di cui 8 nel 2015. Sempre nel triennio preso in considerazione, altri 30 milioni (10 l'anno) saranno dispiegati per promuovere finanziamenti alle imprese guidate da giovani imprenditori nel settore agricoltura.