Avete un progetto o un'idea per avviare un'attività in proprio ma non avete fondi e a nulla è valso chiedere un prestito alla banca? Ora potete rivolgervi alle società che gestiscono il crowdfunding in Italia; tra queste una delle maggiori è Eppela.com.
Ma cos'è in poche parole il crowdfunding? È il processo di finanziamento di un progetto o di una organizzazione da parte di una moltitudine di persone tipicamente attraverso il conferimento di piccole somme di denaro. Il crowdfunding sta spopolando negli Stati Uniti, dove ha avuto origine, e ora si affaccia anche in Europa dove da alcuni anni è conosciuto e praticato in Germania, Francia e Spagna e dal giugno del 2011 è approdato in Italia a opera di un manager quarantatreenne, Nicola Lencioni, il quale ha tratto l'idea da un viaggio in America e dall'aver conosciuto la kickstarter.com, leader nel settore in campo mondiale.
Da meno di due anni di operatività , a detta di Nicola Lencioni, fondatore di Eppela.com, oltre 60 progetti sono stati finanziati fino a oggi dai 5 ai 15/20 mila euro dal sito. Però è ovvio che non tutti i progetti o le idee presentate vengono supportate o immesse in rete per la raccolta fondi. Devono essere idee e progetti validi e che abbiano un fondo di realizzazione reale.
A voler citare Lencioni, "Non verrebbe presa in considerazione la richiesta di un prestito di 5 mila euro per finanziare il progetto di un film che si svolge in America con attore protagonista Al Pacino". Progetti realistici in vari settori, dunque, perché la piattaforma è orizzontale: si parla di design, cinema, teatro, tecnologia e quant'altro, per non citare la cultura, per la quale i fondi scarseggiano da sempre e che vedrebbe coinvolte le istituzioni.
Avete un'idea o un progetto che vi frulla per la testa? Stilate un business plan con il budget che vi occorre e fatevi avanti, non si sa mai che Eppela.com o un'altra società per il crownfunding non li prendano in considerazione e non vi dia quindi, in questi tempi di austerity, la possibilità di attuare il cambiamento tanto aspettato. È ovvio che non si fa niente per niente e per il proprio incomodo la Eppela.com riterrà per sé il 5% di quanto racimolato, cosa che fa pure l'americana kickstarter.com.