Il settore dei prestiti nei primi mesi dell'anno ha mostrato di essere in un'ulteriore fase di rallentamento. Dopo i dati della Bce sulla diminuzione dei finanziamenti in aprile e le rilevazioni dell'Osservatorio Findomestic che mostrano un calo dei consumi e del potere d'acquisto, anche gli ultimi dati Assofin confermano la drastica riduzione dei prestiti in questi primi mesi del 2012.
Il settore del credito al consumo registra un calo dell'11% rispetto ai dati dell'anno scorso e se la tendenza dovesse essere confermata anche per i prossimi mesi, si ritornerebbe ai livelli del 2005. A preoccupare maggiormente in questo quadro già di per sé negativo è però una particolare novità degli ultimi dati Assofin, cioè il fatto che a diminuire non sono solo i prestiti finalizzati legati ai consumi, ma anche i prestiti personali. Questo comparto, che negli scorsi anni si era mantenuto piuttosto stabile e aveva trainato tutto il settore, quest'anno non è riuscito a reggere gli effetti della crisi, registrando un calo del 13%.
La lunga recessione in cui si trova il Paese (che continuerà almeno fino a fine anno), sta sempre più spingendo gli italiani a rimandare gli acquisti, mantenendo solo quelli strettamente necessari. Gli italiani mantengono un atteggiamento prudente anche a causa del continuo crescere della tassazione: l'Imu in arrivo a giugno e il possibile aumento dell'Iva in autunno, uniti ai rincari sui carburanti e sui beni di consumo, stanno pesando notevolmente sulle tasche di tutte le famiglie. Il punto è che il credito al consumo rappresenta il 7% del Pil e bisognerebbe sostenere il settore, in modo da dare uno slancio all'economia reale e un segnale di fiducia per i consumatori.