Aperto il bando di Invitalia per i finanziamenti a tasso zero ma i fondi non sono sufficienti. Dal 13 gennaio infatti è possibile fare domanda di finanziamenti a Invitalia per il lancio di startup composte principalmente da giovani under 35 e da donne. Ma le domande, a due giorni dall'apertura del bando, hanno superato per valore la liquidità disponibile.
Domande per finanziamento a tasso zero, il progetto di Invitalia
Nel dettaglio, il progetto che rientra nell'iniziativa sull' autoimprenditorialità lanciata dal Ministero dello Sviluppo Economico, punta erogare finanziamenti alle imprese per spingere la nascita di piccole e medie imprese composte principalmente da giovani con età inferiore ai 35 anni e da donne (per queste ultime non è previsto un limite d'età).
A due giorni dal taglio del nastro dell'iniziativa, secondo i dati diffusi da Invitalia, sono state depositate sulla piattaforma web di Invitalia 421 domande. Mentre ammontano a 1.212 le domande che sono in una fase di compilazione.
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L'ammontare delle domande di finanziamento presentate a Invitalia ha già sfiorato i 150 milioni di euro contro gli appena 50 milioni di euro disponibili. Quindi, molte iniziative non potranno beneficiare delle erogazioni dei finanziamenti pur disponendo di tutti i requisiti richiesti dal bando.
Da dove arrivano le richieste per finanziamenti Invitalia
Secondo una prima analisi, a livello geografico le domande di finanziamenti a tasso zero presentate a Invitalia, provengono soprattutto da Sud Italia e dalle Isole. Le domande provenienti da quest'area coprono il 68% del totale per un valore complessivo di investimenti pari a 145 milioni di euro. Il restante 32% delle domande proviene dal Centro Italia e dal Nord della penisola. In questa area il valore complessivo degli investimenti in cantiere ammonta a circa 65 milioni di euro.
Guardando nello specifico ai settori, risulta che le domande di finanziamenti provengono per il 17% dal commercio, per il 21% arriva dal comparto dei servizi alle persone. La percentuale di domande più alta, ossia il 34%, proviene dal settore relativo alla manifattura e alla produzione dei servizi.
La restante fetta della torta, ovvero il 28%, è coperta dalle domande di finanziamento provenienti da altri settori.