Il crollo è evidente soprattutto nel mese di agosto quando le famiglie tendono a comprimere la propria spesa e, di conseguenza, sono crollate anche le richieste di prestiti. I consumi ad agosto sono diminuiti del 2,7% in quantita' (-0,7% in valore) rispetto allo stesso mese del 2011 mentre sono cresciuti lievemente (0,2%) rispetto a luglio, insomma un'estate ancora preoccupante per i risparmi dei cittadini italiani. Se lo spread attanaglia il paese in preda a sbalzi di valore improvvisi, ad alimentare le perplessità sulla fine della recessione ci si mette pure il calo dei consumi e il conseguente calo di potere d'acquisto del singolo cittadino.
Lo dice l'Istat, precisando che la propensione al risparmio delle famiglie è scesa all'8,8% dal 9,7% del 2010Intanto, Confcommercio evidenzia che i consumi sono rimasti fermi ad agosto mentre nell'anno sono calati del 2,7%.
Riguardo ai conti pubblici, l'Istat ha registrato una variazione del Pil italiano in volume pari a +0,4% nel 2011, a conferma della stima preliminare di marzo. La riduzione di agosto dunque calcolata su base annua rende il dato ancora più sinistro. L'impoverimento delle famiglie italiane è così confermato da parte di dati statistici inequivocabili.
Confcommercio segnala comunque una sostanziale tenuta estiva, sottolineando la lieve crescita ad agosto dello 0,2 rispetto a luglio e una riduzione del 2,7% in termini tendenziali. Il quadro attuale purtroppo continua ad essere caratterizzato da elementi che non portano a ritenere fattibile, nel breve periodo, un'inversione di tendenza rispetto al declino che l'economia italiana sta seguendo dal terzo trimestre del 2011. Riguardo alle prime stime di Confindustria, a settembre anche la produzione industriale ha registrato una diminuzione dello 0,3% in termini congiunturali..