Sebbene sia sempre buona norma leggere un contratto con attenzione prima di apporre la propria firma, pare che quest'abitudine sia poco diffusa tra gli italiani anche quando il contratto riguarda la richiesta di un prestito. E' quanto risulta dall'indagine condotta da Adiconsum, insieme al Movimento Difesa Cittadino. Solo l'8,39% dei risparmiatori legge le clausole prima di firmare il contratto, mentre il triplo, il 21,7%, firma e successivamente si trova a dover far fronte a condizioni negative che non aveva rilevato al momento della stipula.
La situazione si aggrava con l'aumentare dell'età. Dall'indagine condotta da Adiconsum su un campione di over 65, risulta infatti che tra questi solo il 53,91% (poco più di uno su due) è a conoscenza della differenza tra "indebitamento" e "sovraindebitamento" e meno della metà delle persone anziane riesce a programmare il saldo familiare in termini di entrate e uscite, affidandosi piuttosto alla propria parsimonia. Una scarsa conoscenza del credito al consumo, a cui si aggiunge la poca prudenza di chi firma i contratti senza prestare attenzione alle clausole. Infatti solo il 57,31% degli intervistati dichiara di leggere il materiale informativo prima di sottoscrivere un contratto di finanziamento.
L'unico modo per evitare spiacevoli sorprese quando si richiede un prestito, è dunque leggere con attenzione le clausole del contratto ed eventualmente confrontare il prodotto in questione con quello di altre banche. A tale proposito è opportuno ricordare che l'istituto finanziatore è tenuto a consegnare al cliente una copia del contratto per mettergli di valutare con attenzione l'offerta anche rispetto a quelle di altri istituti.