Se
recentemente vi abbiamo raccontato della boccata
di ossigeno delle aziende della Sardegna, grazie ai finanziamenti
della Sfirs e del Ministero dello Sviluppo Economico, per quanto
riguarda le imprese avellinesi Confartigianato,
con uno studio dell'Ufficio Ricerche e Studi sui
dati prodotti da Bankitalia e Artigiancassa, ha dimostrato che i
prestiti sono in calo.
Nel confronto tra i primi sei
mesi 2015 e i primi sei mesi dell'anno precedente, la provincia di
Avellino ha accusato una diminuzione del 7,3% per la concessione
di credito alle imprese artigiane: lo stesso risultato negativo è
stato raggiunto dalla provincia di Caserta, superata dalla zona del
Sannio, in cui la diminuzione è stata di -13%.
Migliore, anche
se negativa, la situazione per le province di Napoli e Salerno, in
cui il calo registrato è del 2%.
Confartigianato e prestiti alle aziende: il dato delle province campane
Le offerte
di finanziamento alle imprese artigiane sembrano aver subito un
arresto in Campania, con un peggioramento in quasi tutte le
province: da giugno 2013 a giugno 2015, tranne che nella
provincia di Salerno in cui il calo è rimasto stabile, le altre 4
province hanno subito peggioramenti.
Avellino insieme a Caserta,
seguite da Benevento, è la prima di questa triste classifica.
Perché i prestiti alle aziende vanno così male? Bisogna precisare che richiedere un prestito in Irpinia è sempre più oneroso: i tassi attivi per le imprese non finanziarie sono molto alti, quasi dell'8%, e la crisi dei consumi non permette di sostenere queste spese.
DA LEGGERE: Prestiti alle imprese pesano su calo finanziamenti secondo Unimpresa
L'opinione del Presidente di Confartigianato
Ettore Mocella, Presidente di Confartigianto Avellino, afferma che questa situazione è insostenibile perché il settore dell'artigianato è un'eccellenza della regione e della provincia, per qualità del prodotto realizzato, salvaguardia delle tradizioni e, non da ultimo, potenziale occupazionale.
Per far fronte a questa "ostilità" delle banche nel concedere prestiti alle aziende avellinesi, la soluzione, secondo Mocella, è l'ingegneria finanziaria: utilizzare fondi rotativi, di garanzia, fondi della BCE per gli Investimenti o altri programmi europei che permettano di favorire lo sviluppo socio-economico del territorio.
Il problema è uno solo: questi strumenti possono essere solo complementari al finanziamento standard, quindi se le banche non concedono prestiti alle imprese artigiane, queste non possono far ricorso a forme alternative legali di credito; speriamo che il 2016 possa portare maggior fiducia e una ripresa dei consumi, così che gli Istituti di Credito possano liberamente finanziare lo sviluppo economico irpino.