In tempi di crisi economica e occupazionale, ottenere un prestito non è certo facile. Infatti fino a poco tempo fa la richiesta per un prestito personale prevedeva la contestuale presentazione della busta paga o del contratto lavorativo rigorosamente a tempo indeterminato, considerate come le uniche garanzie esistenti. Delle condizioni che hanno creato non poche difficoltà alle famiglie italiane che, nel corso degli ultimi mesi, hanno richiesto con maggiore frequenza dei prestiti proprio per pagare tasse e bollette. Una scelta non facile e preceduta spesso dalla ricerca della formula più conveniente, individuata attraverso i prestiti convenienti messi a confronto e le condizioni contrattuali proposte dai vari istituti di credito.
Con il 2015 i prestiti personali potrebbero finalmente essere concessi anche a quei target considerati fino a poco tempo fa più rischiosi come: i disoccupati e i lavoratori formule contrattuali atipiche. Considerando il maggiore rischio d'insolvenza di questi particolari tipologie di clienti, i vari istituti di crediti potranno pure concedere dei prestiti ma con tassi d'interesse decisamente maggiori. In questo caso l'interessato potrà informarsi su Findomestic e i suoi prodotti, oppure da Agos e da tutti gli altri soggetti del settore, individuando il piano di rientro con il tasso d'interesse più vantaggioso per le proprie tasche. Mentre i richiedenti potranno da parte loro indicare un garante che si assuma le responsabilità di eventuali ritardi nel pagamento delle rate.
Si tratta di una scelta importante e senza dubbio coerente ai tanti cambiamenti provocati dalla prolungata crisi economica che ha ormai rivoluzionato la società, ridefinendo anche le priorità. Se fino a pochi anni fa la richiesta di un prestito personale era finalizzato a spese extra, o comunque lontane delle esigenze prioritarie, oggi gli italiani chiedono un prestito per non soccombere alla pressione fiscale e rispettare le tante scadenze. Sebbene questo provvedimento possa ritenersi rischioso per l'inevitabile rischio di insolvenza a cui saranno esposte molte delle richieste di finanziamento, è da considerare anche la grande opportunità insita nel provvedimento che potrebbe dare un nuovo slancio al settore e riattivare i consumi.