In uno scenario in cui gli istituti bancari e finanziari hanno stretto le maglie del credito, come ottenere liquidità? E in tempi rapidi? I prestiti dietro cessione del quinto dello stipendio o della pensione rappresentano uno strumento valido per ottenere, a tassi relativamente convenienti e in tempi rapidi, una buona dose di liquidità.
Nel trimestre gennaio-marzo 2013, il tasso effettivo globale medio (Tegm) della cessione del quinto è pari all'11,92% per importi inferiori a 5.000 euro, e all'11,86% per cifre superiori (fonte Banca D'Italia).
I prestiti personali, a confronto, costano il 12,29% e risultano un po' meno convenienti (uno 0,3-0,5% in più l'anno).
Il credito finalizzato all'acquisto di beni come auto, elettrodomestici o pc risulta invece meno costoso quando gli importi si fanno elevati: il tasso medio è del 10,41% per cifre al di sopra dei 5.000 euro, quasi l'1,5% in meno all'anno rispetto alla cessione del quinto.
Quindi per la richiesta di piccole cifre la cessione del quinto resta la soluzione migliore, perché il Tegm dei prestiti finalizzati sale al 12,30% (sale fino al 17% quello del credito revolving).
A questo punto vediamo come funziona la cessione del quinto: bisogna essere lavoratori dipendenti, assunti con contratto a tempo indeterminato, oppure pensionati (nel caso di contratto a termine bisogna comunque coprire contrattualmente l'intera durata del prestito).
Successivamente sarà il datore di lavoro (o l'ente che eroga la pensione) a sottrarre direttamente dalla busta paga le rate mensili necessarie per il rimbors,o a condizione che le rate sia al di sotto del 20% dello stipendio/pensione. Le durate oscillano dai 2 fino ai 10 anni. Altra condizione necessaria è che il richiedente non superi gli 85 anni e che sottoscriva un'assicurazione per la vita e per tutelare la rischiosità di perdita dell'impiego.