Capita spesso, soprattutto in tempo di crisi che non si riesce a pagare una o più rate di un prestito o di un mutuo e la conseguenza è di ritrovarsi direttamente nel limbo dei cattivi pagatori, con lo spiacevole inconveniente di vedersi chiudere le porte del credito.
Le liste più conosciute sono due: la SIA (Società Interbancaria per l'Automazione) di natura pubblica e il CRIF (centrali di rischi) di natura privata. Entrambi contengono nelle loro memorie tutti i nomi di persone che hanno subito protesti e che non sono considerate idonee in termini di pagamento di rimborso rate.
Ma è possibile cancellare il proprio nome dalla lista dei protesti, ovvero dei cattivi pagatori?
Sul web troviamo moltissime opinioni a riguardo e proposte e modalità di cancellazione dall'elenco dei protesti, ma è opportuno tenere gli occhi aperti e non farsi ingannare.
A mettere chiarezza ci pensa il CRIF che avvisa: "Diffidate di quei soggetti che ti garantiscono, attraverso il proprio intervento, la cancellazione dei dati negativi censiti sul sistema di informazioni creditizie". E' possibile solo chiedere la cancellazione di dati non corretti, ma spesso non conviene nemmeno.
In genere i dati presenti nel sistema di informazioni creditizie del CRIF vengono cancellati automaticamente a seconda dei casi. Ad esempio se si accumula un ritardo di pagamento di un mese, facciamo agosto, che viene coperto a settembre, il dato verrà cancellato il settembre dell'anno successivo.
In caso di dati non corretti è possibile chiedere una verifica dello stato del prestito del CRIF presso l'istituto di credito in questione. Durante il tempo della pratica questi dati saranno inibiti e resi inaccessibili.
Attenzione però: è anche possibile che i dati non corretti siano dati positivi per la tua "reputazione" di pagatore, quindi non converrà per niente chiedere una rettifica.
Le "offerte" in rete per pulire la tua storia di pagatore sono tante, ma per essere certi della loro veridicità è sempre meglio consultare il sito del CRIF.