Dalla Bce ancora cattive notizie sul fronte dei prestiti. Secondo i dati della Banca Centrale europea, l'andamento dei finanziamenti bancari relativi al mese di aprile mostra un ulteriore calo. I prestiti al settore privato (imprese e famiglie), nel mese appena trascorso, hanno fatto registrare un tasso di crescita annuo pari a +0,3%,in calo non solo rispetto al tasso di marzo (+0,6%), ma anche rispetto a quello de febbraio (+0,8%).
In particolare, entrando più nel dettaglio dei dati, si nota che il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie (prestiti personali e finalizzati) ad aprile è diminuito per il terzo mese consecutivo, attestandosi a +0,5%, mentre a marzo era +0,6% e a febbraio +1,2%.
Per quanto riguarda i finanziamenti per le imprese si registra un +0,5%, in miglioramento rispetto a marzo (+0,3%). Il problema è che la maggior parte di questi prestiti serve soprattutto per coprire le esigenze di cassa delle imprese piuttosto che per gli investimenti.
In particolare, i dati Bce evidenziano una ripresa del credito a brevissimo a termine (fino a 12 mesi), cioè quello che serve a finanziare il capitale circolante, dove si registra un crescita su base annuale dell'1,2%. Mostra un andamento negativo (-2,2%) il comparto dei finanziamenti con un piano di ammortamento compreso tra 1 e 5 anni, in rallentamento anche i prestiti oltre cinque anni (+1,1% da +1,6% di marzo).
Questi dati mettono in luce come le speranze di attenuazione del "credit crunch" che si avevano nei mesi precedenti in seguito alle due operazioni di liquidità della Bce, siano oramai quasi "abbandonate" e come questo credito fatichi a entrare in circolazione nell'economia reale.