La crisi che stiamo attraversando da qualche tempo ha colpito anche i mercati bancari. Le banche, in particolare quelle maggormente sottocapitalizzate si trovano in serie difficoltà. A questo punto di trovano di fronte ad un dilemma, come aumentare gli introiti?
Gli istituti di credito dovranno scegliere se il necessario rafforzamento patrimoniale si tradurrà nella contrazione della remunerazione per gli azionisti, nell'aumento del costo dei prestiti o nella rarefazione degli impieghi. La scelta non è semplice e nemmeno scontata ma qualcosa va fatto.
Dopo Basile 3 il capitale costerà molto di più, quindi a parità di rendimento i clienti dovranno pagare molti più oneri sia sui prestiti personali che su tutti gli altri prodotti bancari. Naturalmente questo potrebbe non avvenire, nel caso in cui gli azionisti dovessero accettare il calo dei dividendi. Abi sostiene che queste decisioni avranno un forte impatto sulla crescita del nostro Paese; evidenzia inoltre i problemi fiscali per gli istituti italiani e chiede un'applicazione uniforme delle regole a livello comunitario per evitare l'emergere di nuove distorsioni della concorrenza.
Concorda la Federazione bancaria europea, secondo la quale le banche europee avranno bisogno di molti soldi per riprendersi dopo il crollo subito negli ultimi mesi. Le famiglie italiane subiranno il contraccolpo di questi riassetti soprattutto per quel che riguarda i prestiti personali e il credito al consumo in genere. Aumenteranno gli importi per la gestione dei debiti e il costo del capitale. Anche le imprese avranno delle ripercussioni, considerando che i capitali investiti sono decisamente più elevati di quelli di una famiglia media. Insomma questa decisione influirà e non poco; ora non ci resta che attendere!
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