Prestiti Cambializzati
Prestiti con cambiali: cosa sono e come funzionano?
I prestiti cambializzati sono dei finanziamenti non finalizzati e a tasso fisso, rimborsabili attraverso il pagamento di cambiali dall’importo costante e con scadenza mensile. Richiesti soprattutto in caso situazioni creditizie particolarmente difficili, questi finanziamenti con cambiali prevedono delle tempistiche piuttosto rapide e possono essere utili in casi di particolare urgenza.
Rappresentando un titolo esecutivo, le cambiali firmate dal debitore al momento dell’erogazione del denaro rappresentano una valida garanzia per il rientro della somma. Infatti in caso di ritardi o mancati pagamenti, il creditore potrà subito avviare una procedura di pignoramento dei beni del debitore. Richiesti spesso da chi è stato già segnalato come cattivo pagatore al CRIF, i prestiti cambializzati non sono quasi mai erogati dalle banche, ma solo da alcune società finanziarie e dai privati.
- Quando conviene scegliere i prestiti cambializzati?
- Dove si può richiedere un prestito con cambiale?
- Prestiti cambializzati da privati
- Prestiti cambializzati a protestati
- Prestiti cambializzati a domicilio
- Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei prestiti con cambiali?
- Quali sono le soluzioni di finanziamento alternative?
Quando conviene scegliere i prestiti cambializzati?
I prestiti cambializzati sono una valida alternativa per tutti quei soggetti che non possiedono i requisiti necessari per ottenere – per varie ragioni - un finanziamento da un qualunque istituto di credito. Possono richiedere un finanziamento di questo tipo i lavoratori autonomi e quelli dipendenti, in alcuni casi anche i soggetti disoccupati ma solo con l’intervento di una persona che faccia da garante o il possesso di un immobile sul quale è possibile iscrivere un’ipoteca.
Dunque, una situazione creditizia poco affidabile, delle segnalazioni come cattivi pagatori o come soggetti protestati, o ancora l’assenza di solide garanzie potrebbero essere tutte delle valide motivazioni alla base di questa scelta.
I prestiti cambializzati, chiamati anche prestiti fiduciari, rientrano nella categoria dei prestiti personali e in quanto tali non prevedono l’indicazione della motivazione ovvero la finalità d’impiego della somma richiesta. Nonostante la delicata situazione creditizia dei richiedenti, i prestiti con cambiali possono prevedere l’erogazione di una somma di denaro compresa tra un minimo di 1.500 euro fino a un massimo di 50.000euro, da restituire obbligatoriamente entro dieci anni.
Dove si può richiedere un prestito con cambiale?
La mancanza di titoli di garanzia e di tutti quei requisiti previsti in caso di erogazione di un qualunque altro finanziamento, spinge la maggior parte delle banche a non accettare quasi mai richieste del genere. Gli istituti di credito che erogano i prestiti cambializzati non includono quasi mai le banche, e anche sul fronte delle società finanziarie sono davvero poche quelle disposte a concedere della liquidità.
Tuttavia potrebbero esserci delle possibilità in più se, in seguito alle valutazioni e indagini compiute dalla società finanziaria contattata, la situazione del richiedente risultasse non del tutto compromessa e se quest’ultimo fosse in grado di fornire dei titoli di garanzia alternativi. Un’altra possibile alternativa da valutare è quella dei “prestiti tra privati”, più disposti a prestare del denaro anche per motivazioni personali o come un atto di fiducia verso il richiedente. Ma anche in questo caso sarebbe opportuno “formalizzare l’atto” ricorrendo ad un contratto scritto tra le parti.
Prestiti cambializzati da privati
Anche i prestiti cambializzati tra privati prevedono il pagamento mensile di cambiali, emesse in forma di “tratte” o “di pagherò”, tutte firmate del debitore prima dell’erogazione della somma richiesta. In caso di ritardi o mancati pagamenti di una o più rate, il creditore potrà richiedere il pagamento immediato attraverso un atto di precetto e, nei casi più gravi, con il pignoramento dei beni.
Prestiti cambializzati a protestati
La segnalazione al Crif come cattivo pagatore o come protestato elimina ogni possibilità di ricevere un prestito da qualunque altro istituto di credito. Nel caso in cui ci fossero delle società finanziarie o dei privati disposti a concedere del denaro, la presenza di una busta paga, del fondo del TFR uniti alle cambiali firmate, l’intervento di un garante o ancora il possesso di un immobile di proprietà e libero da ipoteche, potrebbero far aumentare le possibilità di ricevere la somma richiesta.
Prestiti cambializzati a domicilio
Una volta accettata la richiesta di finanziamento, la somma potrà essere erogata a domicilio, tramite assegno oppure con un bonifico sul conto corrente del firmatario delle cambiali. Dal momento in cui si riceve la somma di denaro, scatterà il pagamento delle cambiali che potrà essere eseguito presso qualunque sportello bancario.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei prestiti con cambiali?
Il principale vantaggio dei prestiti cambializzati riguarda la possibilità di poter ricevere del denaro anche nel caso in cui ci si trova in una situazione creditizia difficile. Inoltre, proprio perché il rimborso avviene attraverso delle cambiali, è possibile rinnovare la durata del paino di rientro o chiedere di posticipare la scadenza delle cambiali, a patto che sia raggiunto un accordo tra le parti. Nel caso in cui venisse accettata una soluzione di questo tipo, bisognerà valutare un aumento dei tassi d’interesse applicati.
Quali sono le soluzioni di finanziamento alternative?
Prima di ricorrere ai prestiti con cambiali, è possibile valutare le altre soluzioni di finanziamento del mercato, come la cessione del quinto della pensione o dello stipendio. Chi percepisce uno stipendio o una pensione può richiedere questo tipo di prestito e restituire il denaro attraverso il pagamento di una rata, detratta direttamente dalla fonte di reddito mensile.
In questo modo l’istituto di credito che eroga il finanziamento ha la certezza di recuperare la somma concessa, mentre il richiedente saprà di pagare una rata proporzionale alle sue entrate mensili, che non potrà superare un quinto dello stipendio o della pensione.