La tv a pagamento ha il suo padrone indiscusso. Si tratta di Sky che, con una quota di mercato pari all'80% del totale lascia solo le briciole a Mediaset Premium, che deve accontentarsi di un segmento del 19%. I dati, in riferimento agli ascolti registrati ne corso del 2014, sono stati pubblicati da Agcom e mostrano come il duoplio del settore pay tv sia in realtà una lotta ad armi impari, anche se già dal 2015 le cose potrebbero cambiare. La tv del Biscione si è aggiudicata i diritti per la Champions League in esclusiva fino al 2018 e ha intensificato gli investimenti. In ogni caso, bastano pochi clic per porre le offerte per la pay tv a confronto e scoprire i vantaggi di ogni pacchetto.
Tv a pagamento: l'analisi di Agcom
Lo scontro commerciale tra i due giganti del settore tv a pagamento vive in questi mesi una fase di profondi mutamenti. La gente che sceglie di informarsi su Sky e le sue tariffe e quelle di Mediaset Premium con lo scopo di individuare la soluzione più adatta ai propri desideri, potrà constatare con facilità come il mercato sia in continua evoluzione. Mediaset Premium, d'altronde, deve colmare un gap significativo con il proprio competitor. Sky nl 2014 ha intercettato i quattro quinti del traffico totale in abbonamento, lasciando al rivale solo la parte residuale.
Premium, infatti, in questi mesi ha intensificato i propri investimenti e, oltre ad aver acquisito i diritti in esclusiva della più importante competizione calcistica, ha stretto importanti accordi per la distribuzione dei contenuti di due delle più importanti società dell'Entertainment americano: la Universal e la Warner Bros.
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La caccia agli ascolti premia RAI e Mediaset
L'impero Fininvest può però consolarsi dando uno sguardo all'andamento del mercato dei canali in chiaro. Lo share, infatti, premia RAI e Mediaset, che conquistano rispettivamente il 38% e il 33% del pubblico totale, consolidando una posizione di leadership ormai cristallizzata da anni, nonostante si registri un calo degli ascolti rispetto ai dati del 2010.
E se i due veterani del piccolo schermo conquistano, da soli, oltre il 70% degli ascolti, alle loro spalle si fanno largo Sky (ancora lei) e Discovery, entrambe con quote di pubblico comprese tra il 6 e il 7%. La7 non riesce a fare il salto di qualità e conserva una percentuale d'ascolto inferiore al 4%.
Si assottiglia il divario tra tv a pagamento e gratuita
Anche nel 2014 i canali gratuiti hanno registrato un volume d'affari superiore rispetto a quello dei canali in pay-per-view. Di contro, mentre i guadagni dei canali in chiaro si attestano in calo rispetto alle ultime rilevazioni, quelli dei canali a pagamento sono cresciuti, erodendo parte del divario. La tv in chiaro ha realizzato un fatturato pari a 4,5 miliardi di euro e la RAI ha conquistato il 47% delle quote di mercato per l'intrattenimento gratuito. Mediaset si ferma al 35% ed entrame fanno segnare un trend in calo, in favore delle piattaforme emergenti del format digitale.