Urbano Cairo ha acquistato per un milione di euro La7, terzo gruppo televisivo. Prima del trasferimento però ci sarà una ricapitalizzazione per un importo tale per cui La7 avrà una posizione finanziaria netta positiva non inferiore a 88 milioni. Tale ricapitalizzazione contribuirà altresì a raggiungere il livello di patrimonio netto concordato, pari a 138 milioni.
Cairo prenderà un impegno a non cedere La7 per almeno due anni. Il patron del Torino ha così sentenziato: "ho preso una bella patata bollente".
Il gruppo presieduto da Franco Bernabè ha avuto più fiducia in Cairo rispetto al fondo di private equity Clessidra guidato da Claudio Sposito.
TI Media invece si libera di un asset che ha fruttato la perdita di 241 milioni di euro tale da costringere, a norma del codice civile, ad abbattere il capitale sociale, su cui pesano le svalutazioni per 157 milioni, di cui oltre 63 milioni di euro riguardano La7.
Chiaramente ora la Consob verificherà tutti i dati contabili. TI Media, dopo il via libera alla cessione a Cairo della rete La7, è precipitata in Borsa venendo meno l'appeal speculativo su possibili rilanci. Il titolo ha ceduto il 6,4%, mentre Telecom è rimasta invece sulla parità.