Oggi termina l'operazione switch off per la tv italiana. La Sicilia è l'ultima regione ad aver abbandonato le trasmissioni in analogico, secondo quanto previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il rinnovamento tecnologico e il conseguente allargamento dell'offerta hanno consentito alla tv generalista di competere meglio con il mondo della pay tv.
Il passaggio al digitale terrestre è iniziato nel 2008 dalla Sardegna e si è svolto secondo le tempistiche indicate dalla UE. Sono state coinvolte 10 emittenti nazionali e più di 550 locali, per un totale di 24.200 impianti di trasmissione, che hanno incrementato la loro potenza e posto le basi per successive innovazioni tecnologiche.
Nonostante qualche problema tecnico legato alla risintonizzazione dei canali necessaria subito dopo lo switch off, nel complesso l'introduzione del digitale terrestre ha migliorato l'offerta televisiva per i consumatori italiani. Anzitutto ci sono più canali in chiaro, 75 contro i vecchi 10. L'aumento dei canali, da quelli tematici a quelli on demand, ha inoltre portato a una diversificazione dei contenuti con un'ampia possibilità di scelta.
"Si tratta di un'importante prova di innovazione", ha commentato Corrado Passera."Adesso è importante proseguire su questa strada ed è per questo che intendiamo attuare al più presto tutti i punti dell'agenda digitale, di cui la televisione è un tassello fondamentale", ha concluso il Ministro.