L'intera programmazione di Sky a casa propria ad un prezzo irrisorio, ovviamente in maniera illegale. Questa la truffa scoperta a Pesaro dalla polizia postale di Rimini. A metterla in atto, come spiegato dal Resto del Carlino, un cittadino di quarantadue anni, titolare di un negozio di informatica a Cattolica. L'uomo è accusato di frode informatica ed è stato denunciato per violazione del diritto d'autore.
Il commerciante aveva creato un server pirata servendosi del card sharing, pratica illegale di condivisione di abbonamenti diffusa tra internauti e non. In questo modo permetteva a circa cento persone residenti tra Riccione e Pesaro di accedere a tutti i contenuti della Pay tv. Chi decideva di aderire doveva pagare una cifra che andava dai 25 ai 40 euro annui. Anche tutti gli "utenti clandestini", provenienti da Riccione, Misano, Pesaro, dovranno rispondere dell'accusa di frode informatica.
Quello di Pesaro è solo uno dei tanti casi di card sharing individuati dalla polizia postale: nel 2012 sono state innumerevoli le inchieste e denuncie legate alla condivisione degli abbonamenti Sky e sono sempre più numerosi forum, siti, e video su Youtube in cui è possibile reperire ogni sorta di informazione sulla pratica del card sharing.