Ce l’abbiamo in mente tutti la schermata iniziale di molti film italiani, “La RAI Radiotelevisione Italiana Presenta…” che apre i titoli di testa di tante pellicole registrate a Cinecittà e che poi immancabilmente, dopo qualche tempo, passano dal grande al piccolo schermo, entrando nelle nostre case. Ma quello della televisione è un discorso molto delicato, perché da una parte c’è chi non ne vuole sapere, non la guarda, e ha un vecchissimo apparecchio a casa che ormai usa come vaso di fiori. Dall’altra c’è invece chi ama la televisione e desidera gli abbonamenti più innovativi e completi per non perdersi niente. E’ il caso di chi mette le migliori offerte pay tv a confronto, per trovare i pacchetti più interessanti a costi anche vantaggiosi.
Le stesse persone che si informano su Sky e Mediaset Premium, però, hanno una caratteristica in comune con quelle che guardano la televisione in chiaro: il canone RAI. Il canone RAI è quella tassa che “chiunque detenga un apparecchio atto o adattabile – quindi munito di sintonizzatore – alla ricezione delle trasmissioni televisive, indipendentemente dall’uso al quale questo sia effettivamente adibito” deve pagare. Quindi, che sia per un computer o per una radio, dal canone RAI non si scappa.
L’aspetto positivo però c’è: una tassa che rimarrà invariata è proprio quella della tv, che nel 2015 come quest’anno sarà di 113,50 euro. Lo ha anticipato Matteo Renzi a Che Tempo Che Fa domenica sera, ed è stato confermato dalla manovra di Stabilità che è diventata legge dopo il via libera della Camera di lunedì. Tutti gli orgogliosi possessori di uno schermo piatto (ma anche gli ultimi superstiti del tubo catodico) potranno quindi tirare un sospiro di sollievo, perché l’argomento canone RAI in questo periodo era stato piuttosto burrascoso.
Ci ricordiamo tutti che poche settimane fa si sentiva ventilare la proposta di introdurlo nella bolletta dell’energia elettrica per contrastare l’evasione della tassa. Misura che è stata dopo poco abbandonata, a causa della complessità di realizzazione di una modifica del genere in così poco tempo. Il congelamento del canone RAI, però, è solo momentaneo, perché per il futuro, ha detto Renzi a Fazio, ci sarà una revisione complessiva della tv pubblica: “penso sia tempo di mettere mano a un assetto più strategico. Vorrei una RAI che sappia raccontare storie tragiche ma anche di speranza. Una RAI che faccia formazione continua al servizio della scuola e che ha fatto grande con Benigni.”