In questi giorni stiamo vivendo l'ennesima bufera abbattutasi sul mondo del pallone. Gli inquirenti hanno aspettato la fine del campionato di Serie A per portare in luce un presunto nuovo giro di scommesse, incontri clandestini e irregolarità legate allo sport più amato dagli italiani.
Siamo arrivati a vedere l'incursione della polizia nel ritiro della Nazionale, impegnata a preparare gli imminenti Europei in Polonia e Ucraina, la perquisizione a casa dell'allenatore Antonio Conte e l'arresto del giocatore azzurro in forza alla Lazio, Mauri.
Dopo lo scandalo scommesse degli anni '80 e dopo Calciopoli 2006, l'ultima cosa che c'era i tifosi avevano voglia di vedere era l'alzarsi di un altro polverone giudiziario e mediatico sul calcio. La domanda a cui tutti vorrebbero trovare una risposta concreta al più presto è la seguente: cosa rischiano le squadre coinvolte? Ebbene, le posizioni dinnanzi alla giustizia sono diverse, a seconda del club interessato. In alcuni casi, come quello della Lazio, però, si può già ipotizzare un'uscita dall'Europa League con conseguente perdita degli introiti indotti dalla competizione, diritti tv compresi (sia pay tv che in chiaro).
Per quanto riguarda i rischi delle singole società specifichiamo che le squadre interessate dall'ordinanza di Cremona e dalla documentazione di Bari sono Lazio, Genoa, Chievo, Siena e Lecce. Se verranno confermate le ipotesi investigative saranno gli ultimi due club a rischiare maggiormente.
In particolare la Lazio non si trova in una buona posizione, visto che uno dei suoi giocatori, come abbiamo detto, è stato addirittura arrestato. Il club capitolino sarebbe, infatti, responsabile oggettivamente per il presunto comportamento di Mauri e rischierebbe di non giocare l'Europa League e di dover scontare punti di penalità il prossimo campionato. Anche Chievo e Genoa subirebbero delle penalizzazioni nel caso sia provata la colpevolezza dei propri giocatori.