L'Agcom ha prorogato i termini per mettere a punto il sistema LCN (Logical Channel Number) per la numerazione dei canali del digitale terrestre. Detta così, sembra una cosa molto tecnica e non indirizzata agli utenti: in realtà coinvolge le abitudini di tutti gli amanti del telecomando.
Nonostante lo switch-off sia ormai stato completato su tutto il territorio nazionale, non tutte le frequenze sono state ancora assegnate alle emittenti dal Ministero dello Sviluppo Economico. Per questo motivo, può capitare che due emittenti vengano trasmesse sullo stesso canale e, a quel punto, tocca all'utente sistemare la numerazione in base alle sue preferenze.
Il sistema LCN, presente su molti televisori di nuova generazione, mette a posto automaticamente i canali in base all'utilizzo dell'utente. Facciamo un esempio: se fra un'emittente locale che trasmette quasi soltanto televendite e un altro canale che invece offre documentari, intrattenimento, film o fiction, voi guardate più spesso quest'ultimo, dovreste visualizzarlo fra i primi dieci canali. Invece, lo sapete bene, non è così.
Per passare dal piattume della tv generalista all'offerta più ampia dei nuovi canali bisogna ricordarsi dove ricominciano le emittenti interessanti, o aprire ogni volta la funzione guida tv. O ancora, cosa molto fastidiosa, attraversare le suddette televendite fra pillole per il dimagrimento, quadri-croste e set di coltelli. Poi ci si stupisce che il pubblico migri verso la pay tv.
L'attuale numerazione lascia intatte le postazioni dei canali tradizionali e relega i nuovi canali dal 20 in poi, "tutelando" le emittenti locali sui posti dal 10 al 20. Sono proprio le emittenti locali che bloccano con ricorsi legali la corretta funzionalità LCN, perché rischiano di perdere visibilità. Il segretario generale Adiconsum Giordano ha auspicato che l'ordinamento dei canali tenga conto "delle abitudini e preferenze televisive degli utenti" e non di graduatorie burocratiche che non rispondono all'effettiva qualità dei contenuti televisivi.