L'incertezza del momento allontana dalla mente (e dalle tasche) di molti l'idea di richiedere un mutuo. Gli ultimi dati Crif-Prometeia hanno segnato un drastico calo sulle erogazioni dei finanziamenti, pari al -47% rispetto allo scorso anno.
Le famiglie che scelgono comunque di comprare casa e ricorrere al credito sono combattute fra i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile, visto che l'altalena dello spread ultimamente va più su che giù. Una recente analisi del Sole 24 Ore ha mostrato come la discesa degli indici europei potrebbe avvantaggiare chi opterà per il tasso variabile.
Chi teme comunque che i tassi si rialzino nel breve periodo, sceglierà un tasso fisso, tenendosi al riparo dalle bizze dei mercati. Tuttavia, dal punto di vista finanziario è più conveniente il tasso variabile legato all'Euribor, indice al ribasso a causa della crisi dell'euro e del taglio dei tassi allo 0,75% annunciato dalla Bce.
L'Euribor resterà a questi livelli - stando alle previsioni - per almeno altri 5 anni, risalendo poi a quota 1,9% nel 2017. Accendendo un mutuo a tasso variabile adesso e tenendo conto di questi dati, si può approfittare della situazione e pagare meno per le prime 60 rate. Il risparmio si farà sentire di più perché nei mutui a tasso variabile le prime rate sono quelle su cui pesano di più gli interessi.
Il risparmio accumulato (derivante dalla differenza tra la rata fissa che si sarebbe pagata e quella variabile effettivamente versata) può affluire a un conto deposito o ad altra forma di investimento per trasformarlo in un guadagno.