Il tasso fisso è diventato conveniente in termini di costi? Pare di sì. Oltre alla sicurezza di una rata bloccata per tutta la vita, ora i valori dei mutui a tasso fisso si sono avvicinati a quelli bassi dei tassi variabili (attualmente sotto il 3%). Diverse sono le tipologie tra cui si può scegliere ed è bene controllare accuratamente prima di sottoscriverne uno, valutandolo singolarmente.
Il tasso fisso si compone di Irs, l'indice di riferimento, che in questo momento è arrivato sotto il 3%, un limite mai superato prima, e lo Spread, il ricarico che ogni banca decide di aggiungere al tasso di base quale proprio ricavo. L'Irs più basso che si è registrato è del 2,92% per i mutui da 15 a 30 anni, mentre scende addirittura al 2,78% per quelli che durano dai 40 ai 50 anni. Anche gli spread sono in discesa: un campione di 30 banche analizzato da Osservatore Finanziario lo
attesta tra l'1% e il 2%. Sommando i due valori non si raggiunge il 5% per i mutui a tasso fisso di lungo o lunghissimo termine.
Il tasso variabile rimane sempre il più conveniente con l'Euribor che da tre mesi è sotto lo 0,90%, sommando spread e Irs non supera il 3%, in alcuni casi è sotto. Ma prevede pur sempre margini di rischio, a meno che non sia un mutuo coperto da assicurazione.
Per puntare sul fisso bisogna però tenere gli occhi aperti, comparando le numerose offerte tra le diverse tipologie. Un modo semplice e veloce è quello di affidarsi al comparatore dei mutui di Supermoney per compiere la scelta giusta con cognizione di causa.
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