I tassi di interesse dei mutui in Italia rimangono alti a causa dello spread bancario che gli istituti applicano come ricarico per il loro guadagno, ma è notizia freschissima che alcune delle principali banche stiano appunto per abbassare gli spread, così che i taeg (tasso annuo effettivo globale) scendano di alcuni punti ed allineare i costi dei mutui sul mercato italiano a quelli degli altri paesi europei.
C'è da notare che attualmente i mutui con gli spread più bassi in Italia sono proposti da tre banche straniere, ovvero Deutsche Bank, Credi Agricole (in Italia in associazione con Cariparma), Bnp Paribas (in Italia in associazione con Bnl), che li tengono stabilmente intorno al 2,75%; per mutui con spread a questi livelli proposti da banche italiane occorre rivolgersi a delle promozioni, ovvero quella del mutuo Valore Italia Unicredit e quella del mutuo You del Banco Popolare, mentre gli altri istituti hanno ricarichi intorno al 3% che portano così i tassi di interesse totali a circa il 3,5% per i mutui a tasso variabile, al 5,5% per i mutui a tasso fisso.
Secondo le voci raccolte dagli analisti, entro il prossimo mese potremmo assistere ad una riduzione degli spread sui mutui di circa lo 0,10%/0,20% ed in seguito anche a nuove proposte di mutui in promozione che dovrebbero far scendere ulteriormente questa vose a circa il 2,5% medio per tutte le banche.
Si tratta ad ora di ipotesi che per trovare conferma dovranno innanzi tutto appoggiarsi a questi tre fattori chiave:
- stabilità politica in Italia e tenuta del governo Letta
- effettiva ripresa della domanda dei mutui casa da parte degli italiani, segnalata leggera in ripresa negli ultimi mesi
- sblocco dei miliardi a disposizione della Cassa Depositi e Prestiti per interventi nel settore mutui e prestiti come stabilito dal Piano Casa appena varato dal governo
Purtroppo però, come già abbiamo segnalato, si prospetta l'inizio della risalita degli indici europei di riferimento, in particolare dell'Euribor per i mutui a tasso variabile, aumenti comunque di lievi entità che per un paio d'anni almeno dovrebbero tenere i tassi di interesse abbondantemente sotto controllo.