Il taglio del costo del denaro effettuato giovedì 7 ottobre dalla BCE, che lo ha portato dallo 0,50% allo 0,25% (nuovo minimo storico), avrà sicuramente un impatto sui mutui: ma, in concreto, la rata di un mutuo a tasso variabile quanto si potrà abbassare? Quanto invece sarà meno caro un mutuo a tasso fisso stipulato in seguito alla riduzione del "tasso di rifinanziamento delle operazioni principali" (questa la definizione tecnica del costo del denaro) rispetto ad uno contratto in precedenza?
Cominciamo ovviamente dai mutui a tasso variabile, che come ben saprete hanno la rata che si modifica nel corso del tempo in quanto parte della quota interessi è ancorata all'indice Euribor 1 mese, o 3 o 6 mesi, che ha un rapporto più o meno diretto con il costo del denaro, anche se negli ultimi anni forse meno forte. Per questi finanziamenti la riduzione in rata sarà davvero minimale in quanto gli attuali valori dell'Euribor sono già di per sè bassissimi e, anche se diminuissero di qualche centesimo di punto, sarebbe comunque poca roba. Ma quello che può più interessare a questo punto è che le previsioni sui tassi dei mutui variabili indicano per il prossimo futuro ancora livelli davvero minimi.
Passiamo ora ai (pochi) mutui variabili a tasso BCE, cioè che invece del parametro Euribor sono proprio indicizzati al costo del denaro, per i quali la riduzione della rata sarà più concreta: prendendo come esempio di calcolo un mutuo da 100mila euro con rimborso in 10 anni, con il taglio del costo del denaro allo 0,25% si può avere una riduzione della rata di 11 euro al mese, con rimborso in 20 anni di 14 euro, con rimborso in 30 anni di 14 euro. Un mutuo da 200mila euro potrebbe invece vedere riduzioni mensili rispettivamente da 23 euro, 26 euro, 28 euro.
Per quel che riguarda i mutui a tasso fisso, ovviamente se già stipulati non può cambiare nulla in quanto interessi, costi e dunque rata sono decisi al momento della firma del contratto. Per quelli che saranno invece concordati dopo questa riduzione del costo del denaro si stimano tra i 156 (mutuo da 100mila euro con rimborso in 10 anni) ed i 372 euro in meno all'anno (mutuo da 200mila euro con rimborso in 30 anni) che potrebbero -sottolineiamo il condizionale- arrivare dalla riduzione dello spread bancario, cioè il ricarico che le banche effettuano per il loro guadagno.
Speriamo che davvero ci siano queste riduzioni, visto che come potete leggere in I costi dei mutui, qui in Italia paghiamo cifre esageratamente più elevate che nel resto d'Europa.