Nell'ultimo trentennio il costo dei mutui non ha mai gravato sulle famiglie italiane come negli ultimi due anni. Un dato allarmante quello lanciato dalla Bri, la Banca dei regolamenti internazionali, soprattutto in considerazione del fatto che sono sempre più numerose le famiglie italiane costrette ad indebitarsi anche per affrontare le spese quotidiane.
Tuttavia, informa la Bri, il nostro Paese non ha ancora raggiunto i tassi di indebitamento record di altri stati come l'Irlanda, il Regno Unito, la Spagna e gli Stati Uniti. Inoltre, a differenza di altri paesi dove si preferiscono investimenti alternativi, in Italia l'indebitamento maggiore si registra per l'acquisto di beni durevoli e in particolare di abitazioni. Nel 2011 la quota del reddito familiare destinato al rimborso dei mutui ha raggiunto in Italia, Francia e Norvegia il 18%, contro il 15% del 2005. Da qui la preoccupazione che aumentino le sofferenze sui rimborsi, con notevoli impatti dal punto di vista economico e sociale.
C'è poi da aggiungere che la tutela adottata dalle banche in caso di mancato rimborso, ovvero il pignoramento dell'immobile, provoca rilevanti costi sociali, come la riduzione del valore delle abitazioni, la riconsegna delle stesse in stato di degrado, nonché il deprezzamento degli immobili collocati nelle vicinanze. A tale proposito la Bri ha suggerito alle banche l'adozione di misure che prevedano un tempestivo riconoscimento delle perdite legate alle sofferenze e di iniziative più forti per la ristrutturazione del debito, in modo da permettere ai risparmiatori di rimborsare la rata del mutuo anche nei momenti di difficoltà.