Il Piano Famiglie del Consap ha dato la possibilità di sospendere, per un periodo limitato, il pagamento delle rate mutui. Tale operazione, ovviamente, è prevista da alcune leggi ad hoc varate dal Governo. Ma la sospensione delle rate di un mutuo è davvero un vantaggio per le famiglie in difficoltà? Cerchiamo di capire.
Rate mutui, la sospensione - La sospensione del pagamento rate mutui prevista dal Piano Famiglie del Consap, come anche dal Fondo di Solidarietà ABI e dalle associazioni consumatori, è uno strumento normativo che le famiglie italiane hanno salutato con molto piacere. Gli handicap economici e lavorativi, come licenziamenti, decessi o insorgenza di condizioni di non autosufficienza dell'intestatario di un mutuo, negli ultimi tempi si sono triplicati, perciò ben vengano tutte le misure atte a far tirare un sospiro di sollievo a quanti versano in condizioni di seria difficoltà. Ma non sempre però le buone intenzioni si trasformano in vantaggi per l'utente in difficoltà. Nel caso di sospensione del pagamento rate mutui, quello che doveva essere un aiuto, infatti, si può trasformare in un danno, sovente anche ingente.
La sospensione rate mutui e la normativa che non c'è - La normativa che dovrebbe disciplinare la sospensione rate mutui non stabilisce né il metodo cui le banche devono attenersi per operare tale sospensione, né dà indicazioni sui criteri da rispettare per fare il calcolo degli interessi che maturano nel periodo in cui avviene l'interruzione momentanea del pagamento. Ovviamente, in assenza di indicazioni precise, le banche interpretano in modo del tutto discrezionale la norma e, di certo, non a vantaggio del cliente. Infatti, alcuni istituti interrompono in modo parziale il pagamento delle rate chiedendo comunque al mutuando il pagamento degli interessi sul debito. In questo caso le rate sospese dovranno essere pagate tutte insieme, oppure in modo dilazionato ma in aggiunta alle rate che si è tenuti a pagare al termine del periodo di sospensione. Altre banche operano la totale sospensione delle rate mutui, ma alla fine del periodo di fermo, sono richiesti tutti gli interessi che saranno maturati nel momento di fermo e in più ci sarà il prolungamento della durata residua del mutuo pari al numero delle rate sospese. Infine, altri istituti preferiscono spalmare sia gli interessi maturati, sia gli importi maturati delle rate non corrisposte sulle rimanenti rate residue di mutuo.
La sospensione rate mutui e gli interessi - Qualsiasi sia il metodo che le banche perseguono, vale per tutte la regola che nel periodo di sospensione rate mutui, il capitale iniziale continua a produrre inesorabilmente interessi. Il tasso mutui si calcola in base al debito congelato al momento dello stop. In pratica se la rata mutuo è di centomila euro a tasso fisso del 5%, una famiglia che usufruisce della sospensione di dodici rate (di 660 euro ciascuna per un totale di ottomila euro), alla fine dovrà pagare alla banca quasi cinquemila euro in più. Un esborso tanto esoso, quanto inaspettato che trasforma quello che dovrebbe essere un aiuto, in un incubo.
La sospensione rate mutui e la scarsa chiarezza - La poca chiarezza nel dare giuste informazioni, fa ritrovare le famiglie bisognose di aiuto in situazioni ancora più precarie. Infatti, a sapere in anticipo a cosa si va incontro, probabilmente, in tanti avrebbero rinunciato a questo tipo di "aiuto". Ricominciare a pagare le rate sospese, infatti, per molte famiglie diventa impossibile perché, paradossalmente, il costo della sospensione rate mutui diventa troppo, eccessivamente caro.
La sospensione rate mutui, come difendersi? - L'ABF (Arbitro Bancario Finanziario) ha stabilito a giugno scorso, in maniera chiara e inequivocabile che in caso di stop momentaneo del pagamento rate mutui, gli interessi da corrispondere alla banca devono essere calcolati esclusivamente sulle quote capitale delle rate sospese e non sull'intero capitale residuo del mutuo. Perciò è bene verificare se gli interessi che sono addebitati in seguito alla sospensione, siano stati calcolati nel modo giusto, secondo le ultime indicazioni dell'ABF. Nel caso si dovessero riscontrare difformità, lo stesso ABF prevede di fare preventivamente un reclamo scritto alla banca nel quale richiedere il corretto ricalcolo degli interessi dovuti secondo la Decisione Numero 3257 di ABF. Nel caso di mancata risposta o non risoluzione del problema, si potrà procedere direttamente con il ricorso al Collegio ABF di competenza.