Molti depliant delle agenzie viaggi invogliano i turisti a visitare la patria di Ulisse e di tanti altri suoi conterranei. Ma al punto in cui ci troviamo anziché optare per un viaggio in Grecia converrebbe addirittura prenotare l'acquisto di un appartamento di magari uno o due vani visto che si trovano in vendita a meno di diecimila euro. Non ci credete? Allora visitate i siti immobiliari che operano nel settore di questa nazione europea e ve ne renderete conto.
A lanciare l'allarme un flash di agenzia da cui il quotidiano economico Imerisia ha poi documentato il fatale reportage, che si basa preminentemente sui dati dell'Unione proprietari immobiliari (Pomida) greci. Così è possibile acquistare a tariffe e prezzi che sorprenderebbero chiunque, nel cuore di Atene, ma anche nel centro di Salonicco, o a Patrasso, e perfino nella splendida Corfù e nell'isola di Creta. Non si tratta di immobili da restaurare o in pessime condizioni per cui una volta acquistatati c'è bisogno di una profonda ristrutturazione, ma di case pronte all'uso.
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Dopo la crisi che ha intaccato l'economia ellenica è quanto si sta registrando nella situazione immobiliare greca dove chi ha immobili tenta di liberarsene per limitare più possibile gli effetti della crisi dirompente.
Il crollo dei prezzi al metro quadro per il mercato immobiliare si è fatto particolarmente sentire ad Atene dove i prezzi rispetto a cinque anni fa si sono abbassati a soglie per le quali in Italia si acquista una vettura di piccola cilindrata. Ecco che nei quartieri centrali come Kypseli, Patisia, Agios Panteleimon, dove vi era stato un totale abbandono da parte degli abitanti, gradualmente sostituiti da immigrati, si sta assistendendo all'esodo degli stessi immigrati che vanno via perché incapaci di sostenere il peso degli affitti. Albanesi, macedoni e turchi al primo posto tra le comunità straniere presenti nella penisola ellenica hanno ripreso la strada del ritorno in patria e gli appartamenti sono rimasti vuoti mentre sui legittimi proprietari ora pesano le tasse e i costi di mantenimento.
Fin dallo scoppio della crisi, la proprietà immobiliare era considerata la fonte ottimale di entrate per le casse statali. In Grecia l'Imu, si chiama "tassa straordinaria di solidarietà" e sarà protratta fino al 2016. Poi c'è la rivalutazione del valore catastale, decretato nel 2011 ma calcolato sui valori di mercato del 2005, di regola tre o quattro volte più alti degli attuali.
Tanto per fare qualche esempio a beneficio di chi vuole diventare proprietario di una casa in Grecia: un appartamentino di 55 mq nel Kypseli, in uno stabile fine anni '50 si cede a undicimila euro. A Patisia, un bilocale di 68 mq in una palazzina fine anni 70 si vende a settemila euro. A Salonicco, per 50 mq bastano diecimila euro. A Corfù, una villetta, fuori città, di 55 mq con annesso giardino, diecimila euro. La Pomida ha calcolato che gli appartamenti vuoti sono censibili tra i 200 e i 270 mila in tutto il paese, e suggerisce la modifica della legge affinchè i proprietari possano cedere le loro proprietà al demanio, per tacitare le tasse dovute e non ancora saldate.