Un sentimento di rabbia e malcontento aleggia tra le banche italiane per le ultime richieste provenienti dall'EBA (European Banking Authorithy): i nuovi criteri europei sulle banche potrebbero riflettersi anche sui consumatori con un eventuale stop all'erogazione di mutui e prestiti. Finanziamenti negati e mutui non approvati le ipotesi più nere.
"Nell'ultimo trimestre del 2011 è già stata registrata una forte contrazione dell'erogato, e i nuovi criteri europei potrebbero avere impatti ancora più dirompenti sull'erogazione di finanziamenti", mette in guardia Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney, il portale di comparazione on line che paragona le offerte di beni e servizi presenti sul mercato.
La richiesta di capitale aggiuntivo da parte dell'Eba alle banche italiane ammonta a 14,77 miliardi, ma la Banca d'Italia, in una nota, prende le distanze: "Si tratta di cifre indicative e preliminari". I dati definitivi arriveranno a metà novembre. Secondo L'Eba, entro otto mesi, le prime cinque banche italiane dovranno colmare questo deficit di capitale: 7,38 Unicredit, 3,1 Mps, 2,81 Banco popolare, 1,48 Ubi banca. Mentre a Intesa Sanpaolo, reduce da una ricapitalizzazione del valore di 5 miliardi, che ha portato al 10,2% il patrimonio, non servono altri soldi.
"E meno male che abbiamo un italiano a capo dell'Eba. Queste misure sembrano scritte da francesi e tedeschi, che ancora una volta se la cantano e se la suonano. Non finisce qui", ha tuonato un banchiere italiano, riportando in poche righe uno stato d'animo più che comprensibile. Solo la Grecia (30 miliardi) e la Spagna (26 miliardi) sono in una situazione peggiore, mentre, per l'Eba, alle banche francesi mancano 8,8 miliardi, alle tedesche 5 miliardi.
Questo andamento ha avuto ripercussioni anche sulle Borse: i titoli di Parigi e Francoforte hanno fatto fuochi d'artificio rispetto a tutti gli altri. Le banche italiane, un tempo considerate solide, pagano lo scotto di un'eccessiva spericolatezza straniera, che potrebbe tradursi in una stretta ancora più marcata del credito alle famiglie: mutui e prestiti, una chimera già per molti, potrebbero diventare ancora più irraggiungibili. Oltre allo spread sui mutui, i consumatori dovranno fare i conti con nuove difficoltà.