Con l'arrivo dell'Imu, la nuova tassa sulla casa che sostituisce l'Ici, si risolleva il problema dei giovani che desiderano acquistare casa. E'noto, infatti, che tra le classi maggiormente colpite dalla crisi ci sono proprio le nuove generazioni. Alle ridotte disponibilità economiche si aggiunge la difficoltà nell'accedere a mutui e finanziamenti. La richiesta di credenziali è, infatti, troppo elevata per ottenere un prestito. E così la maggiorparte dei giovani tra i 20 e i 35 anni è costretta a chiedere aiuto a mamma e papà. Secondo recenti indagini, ben due famiglie su tre offrono sostegno economico ai figli per permettere loro l'acquisto della prima casa, che altrimenti diventerebbe un miraggio.
I giovani fanno sempre più fatica ad emergere e l'assenza di contratti di lavoro in grado di offrire valide garanzie agli istituti di credito, li costringe ad attingere al patrimonio familiare. Spesso neanche le agevolazioni offerte dalle banche per i finanziamenti immobiliari riescono ad essere una soluzione. L'iniziativa "Diritto al lavoro", promossa nel 2011 dal Ministro della Gioventù e dall'Abi (l'Associazione bancaria italiana) ha di certo agevolato le giovani famiglie al di sotto dei 35 anni nell'acquisto della prima casa. Il Fondo di garanzia non copre, però, tutte le categorie di giovani in cerca della loro indipendenza.
Una soluzione sembra possibile osservando i mutui a tasso variabile, la cui diffusione tra gli italiani trova spiegazione nel progressivo calo dei tassi Euribor, l'indice di riferimento per questo tipo di finanziamenti. Il mutuo a tasso variabile consente oggi anche ai più giovani di pagare interessi non eccessivamente elevati e quindi di poter costruire la propria indipendenza senza ricorrere ai risparmi di famiglia. A tale proposito consigliamo di consultare il sito di SuperMoney, dove l'utente può accedere al servizio di confronto mutui online e valutare l'offerta di numerose banche e finanziarie.