Se cerchi informazioni utili sul tuo mutuo ed in particolare informazioni sulla possibilità di effettuare un mutuo con ipoteca di secondo grado, qui puoi trovare tutte le informazioni che è importante conoscere prima di farne richiesta.
Mutuo con ipoteca di secondo grado: è possibile?
Per quanto possa rappresentare un'esigenza non comune, non è comunque improbabile che chi acceda ad un mutuo con ipoteca abbia successivamente bisogno di richiedere ulteriore liquidità con un secondo finanziamento, nello specifico un secondo mutuo.
In questo caso le possibilità esistono e non sono poche, tuttavia ognuna di esse comporta dei requisiti e dei rischi ben specifici in base alla soluzione che si vuole adottare. Prima di conoscere più da vicino le possibilità per richiedere un ulteriore mutuo con ipoteca di secondo grado, esiste anche una strada che non comporta la necessità di un ulteriore grado ipotecario, vale a dire il mutuo chirografario.
Questa particolare forma di finanziamento permette l'erogazione di un finanziamento più contenuto e non prevede garanzie ipotecarie aggiuntive. Tuttavia è comunque richiesta una garanzia personale per quanto riguarda il richiedente o terzi. Tale soluzione viene spesso impiegata per un intervento di manutenzione straordinaria, ad esempio in ambito di parti comuni di un condominio. Di contro, nonostante in questo caso venga escluso un secondo grado di ipoteca sul nuovo mutuo, il chirografario presenta spesso dei tassi di interesse piuttosto elevati, anche intorno al 9%.
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Mutuo integrativo, il finanziamento con ipoteca di 2° grado
Nel caso la richiesta di un secondo mutuo sia accompagnata dalla necessità di una liquidità decisamente maggiore, la soluzione percorribile è quello del cosiddetto mutuo integrativo. In questo caso, a differenza delle limitazioni caratteristiche di un mutuo chirografario, il mutuo integrativo comporta in tutti i casi una garanzia ipotecaria di secondo grado, sempre che la nuova richiesta sia effettivamente preceduta da un primo mutuo ipotecario.
In questo caso, l'importo massimo che la banca può concedere al richiedente è determinata dalla differenza tra il valore dell'immobile e quello dell'ipoteca già iscritta con il primo mutuo. Rimane estremamente importante questa differenza, in quanto il valore finale risultato da questo calcolo determinerà l'ammontare della seconda ipoteca e, di conseguenza, il calcolo della rata del mutuo e quindi l'importo massimo del nuovo finanziamento.
Altrettanto importante è considerare i rischi che una simile richiesta comporta, sia per il richiedente sia, soprattutto, per la stessa banca. Un mutuo con ipoteca di secondo grado, infatti, comporta delle garanzie nettamente inferiori data la presenza di un primo debito già contratto ed un conseguente aumento dei rischi per quanto riguarda il piano di restituzione. Non è assolutamente difficile, in questo senso, aspettarsi dei limiti nelle possibilità di finanziamento da parte della banca o, in determinate circostanze, la negazione definitiva della richiesta. Pertanto, il consiglio in questo caso è quello di rivolgersi direttamente alla banca presso cui è stato effettuato il primo mutuo, in quanto è più probabile che quest'ultima tenga conto anche della parte di mutuo già rimborsata.
Ultimo aspetto da tenere in considerazione per quanto riguarda la richiesta di un mutuo integrativo è che tale soluzione non gode di alcuna detrazione fiscale per gli interessi passivi, possibilità che viene concessa solo in presenza di un mutuo su una prima casa.