"Il 2012 è stato l'anno nero per la domanda di credito delle famiglie": questo l'incipit del rapporto compilato dal Crif (l'Istituto di gestione delle informazioni creditizie) e stando a cui la richiesta di un mutuo per acquistare una casa è scesa di ben 42 punti percentuali rispetto al 2011; in calo anche la domanda di prestiti, scesa del 5% rispetto all'anno precedente.
Il tasso di decremento subito dalle richieste di credito appare netto se analizzato all'interno della serie storica degli ultimi anni: dal 2008 ad oggi la diminuzione complessiva si attesta al 18%, con la domanda di sottoscrizione di mutui diminuita del 53% rispetto al 2009 e al 2010.
Andando tuttavia ad esaminare le quote di riferimento dei singoli mesi, si nota come il calo delle richieste di mutui si stia a poco a poco attenuando: a settembre del 2012 il calo era attestato al 43%, in ottobre al 40, in novembre al 32, ed infine a dicembre si è giunti a quota - 27%.
Certo si tratta di un dato ancora ampiamente negativo, ma la speranza è che la congiuntura possa ribaltarsi e che possa proseguire il trend degli ultimi mesi.
Oltre alla persistente fragilità dei bilanci familiari (le recenti rilevazioni sui consumi hanno certificato il peggiore andamento del dopoguerra), il calo della domanda di mutui "riflette anche l'andamento pesantemente negativo delle compravendite di immobili residenziali che nel corso dell'anno appena concluso si sono di fatto riposizionate su volumi nemmeno lontanamente paragonabili a quelli registrati negli anni di picco, tra il 2004 e il 2008".
Il Crif ha in ultimo esaminato il dato relativo alla contrazione dei prestiti, asserendo che "le richieste hanno scontato la contrazione dei consumi di beni durevoli di importo più rilevante - come auto, moto, arredamenti, elettrodomestici - tipicamente sostenuti dall'accensione di un finanziamento".